“Proroghe su proroghe per il progetto di social housing del Palaspecchi. A me sembra che tutto questo nasconda la paura di annunciare lo stop definitivo”. E’ quanto sostiene Nicola Lodi, che della questione Palaspecchi ha fatto una crociata, rivelando che “da fonti confidenziali, ma assai attendibili” (che l’esponente leghista tuttavia non rivela per mantenere coperta e riservata la propria ‘fonte’) già da luglio scorso il Comune avrebbe avuto lo stop al progetto da parte di Cassa Depositi e Prestiti, della quale è previsto un intervento con un fondo da circa 30 milioni di euro.
Non è dunque dato sapere quanto queste ‘fonti confidenziali’ non ben precisate siano veramente attendibili, ma per “Naomo” Lodi “il fatto che si continui a rinviare conferma ai nostri dubbi in proposito”.
Lodi lo ha annunciato incontrando nuovamente la stampa di fronte al Palaspecchi, spiegando la nuova interrogazione presentata alla Camera dalla Lega Nord, questa volta da Guido Guidesi (a maggio ne venne presentata una da Massimiliano Fedriga). E mettendo in risalto due punti per lui fondamentali: la richiesta ad Alfano di procedere allo sgombero della struttura e al ministro Padoan di valutare lo stop del progetto di social housing per “tutelare lo Stato in quanto azionista di maggioranza di Cdp, preservandolo dall’utilizzo di risorse pubbliche in un progetto potenzialmente dannoso”.
Il responsabile sicurezza e immigrazione della Lega Nord ferrarese ha quindi annunciato alcune iniziative che andranno ad aggiungersi alla sua crociata contro il Palaspecchi. A partire da nuove occupazioni, in stile sgombero fai da te, al quale dovrebbero partecipare anche i Giovani Padani che arriverebbero a Ferrara con due pullman, attorno al 10 novembre prossimo. “D’ora in poi – spiega Lodi – ogni visita di esponenti leghisti a Ferrara, a cominciare da quella del deputato Fedriga del 26 ottobre, avrà come prima tappa proprio il Palaspecchi”. Oltre a Fedriga dovrebbero presentarsi a Ferrara, da qui a dicembre, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e persino il segretario Matteo Salvini, verso la fine di novembre.
Inoltre, dopo le preoccupazioni manifestate da don Bedin in seguito allo sgombero show leghista per la situazione delle persone che occupano abusivamente lo stabile, Lodi ha manifestato l’intenzione di chiedere allo stesso don Bedin di accompagnarlo “da queste persone per vedere se può occuparsene direttamente”.
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