Berco…e si ricomincia…
360…365…311…224…107…2…34…numeri, numeri, numeri, 1640 esseri umani che devono per forza diminuire, perché non si raggiungono gli utili, non si raggiungono gli obiettivi, non si raggiunge niente.
Berco apre la procedura di mobilità disdicendo il contratto aziendale.
Credetemi, tutto questo è avvilente pensando al lavoro che svolgo ogni benedetto giorno al reparto sabbiatura ricambi: rulli grezzi e temprati, alberi, supporti, settori, maglie, cilindri, ruote dentate, parte anteriore, suole, perni, flange e forcelle tutte da sabbiare.
Eppure sembrava fosse cambiato qualcosa, gli investimenti fatti non sono stati di poco conto, partendo dall’amministrazione comunale e finendo con i milioni di euro che thyssenKrupp stessa ha investito per far sì che si potesse arrivare a dei traguardi importanti.
Vorrei vedere nel dettaglio tutte le manovre che si sono fatte in questi tre anni, così, anche solo per curiosità.
Va bene il questionario “we”, gli incontri con il board, ma poi?
Certo è che qualcosa è andato storto, forse i mercati? gli investimenti sbagliati? Operai, impiegati o dirigenti che hanno svolto il proprio compito in modo non professionale?
Sta di fatto che il presente parla chiaro: paura, angoscia e tormento sono le sensazioni che sopraggiungono in questi momenti.
Adesso l’importante è trovare un accordo chiaro e ragionevole, sia per i posti di lavoro che per il futuro della nostra Berco.
Dal profondo del cuore spero vivamente che nessuno si senta escluso dal poter essere messo in mobilità, perché se così non fosse sarebbe molto preoccupante e pericoloso.
La frase che sto per dire può far sorridere o piangere alcuni miei colleghi e certi dirigenti, ma dobbiamo ricordare all’infinito che…
LA BERCO SIAMO SEMPRE NOI!!!
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