Fondo Atlante più fondo Apollo per salvare le good bank. È questa l’ipotesi prospettata da Il Sole 24 Ore che vedrebbe un intervento di entrambi i fondi, in collaborazione con la banca Ubi.
Nel frattempo – secondo quanto risulta a Estense.com – uno dei potenziali investitori stranieri interessati a Carife ha inviato giovedì a Roma il proprio advisor per la due diligence, affidando il compito allo studio internazionale di managemant e consulting Oliver Wyman, che conta più di 50 sedi in tutto il mondo.
Un intervento che sarebbe molto articolato per favorire la cessione degli enti-ponte ed evitare la loro risoluzione alla scadenza concessa dalla Commissione Ue, utile anche per superare le riserve della Bce sul piano prospettato da Ubi per l’acquisto di banca Marche, Etruria e Carichieti.
Secondo quanto risulta al quotidiano di Confindustria, l’operazione Atlante dovrebbe intervenire con la cartolarizzazione di 4,4 miliardi di eurio di crediti ‘non performing’ delle good bank, acquistando quelli relativi all’equity e spedendo sul mercato la parte senior, con garanzia dello Stato. “Atlante – scrive Il Sole – potrebbe acquistare i crediti al valore di libro, riducendo così gli impatti delle minusvalenze sul capitale delle 4 banche, e sul loro prezzo di cessione”.
A questo punto entrerebbe in gioco Apollo, investendo nel capitale della banche ‘sane’, acquistando però a un valore non così di distante da quello finora prospettato.
Condizione necessaria – sempre secondo la ricostruzione del quotidiano finanziario – è che ci sia un’iniezione di capitale su Atlante 2, ma non sarà semplice.
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