Cento
8 Ottobre 2016
La maggioranza: "Non riteniamo opportuno impegnare la giunta in un caso di questione nazionale"

Cento dice no allo striscione per Regeni

di Redazione | 2 min

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IMG_20160915_205721454di Serena Vezzani 

Cento. È stato respinto, alla seduta ordinaria del consiglio comunale presso la sala dell’identità civica Albano  Tamburini, l’odg del gruppo Pd ad oggetto “Verità per Giulio Regeni: adesione del comune di Cento alla campagna di Amnesty International, solidarietà alla famiglia e sensibilizzazione delle istituzioni nazionali”.

“Impegniamo il sindaco e la giunta a collocare un nuovo striscione in un luogo ritenuto idoneo – è stato l’appello del consigliere Marcella Cariani. – Considerato che il comune aveva aderito alla campagna d’amnesty international a febbraio 2016 affiggendo uno striscione ad una finestra del palazzo del governatore come impegno civile e sociale, e che a luglio l’attuale amministrazione ha proceduto a rimuoverlo”.

Non ha però ricevuto approvazione dalla maggioranza, che ha proposto un emendamento. A esprimere la volontà di Cento civica/Idea in comune, il capogruppo Mark Alberghini: “Chiediamo di poter stralciare l’odg e di fare una serata di sensibilizzazione aperta alla cittadinanza, magari invitando anche Amnesty international, in quanto non riteniamo opportuno impegnare la giunta in una campagna di sensibilizzazione nazionale che, come detto in campagna elettorale, non rientra nel nostro interesse”.

Sulla stessa linea anche Marco Pettazzoni (Ln): “Siamo contrari, perché con uno striscione non si cambia niente, è riduttivo identificare in un unico caso di specie la verità”.

Posizione favorevole invece per il gruppo Onda centese di Malucelli e Libertà per Cento di Mattarelli, mentre lapidaria è stata la risposta del gruppo consiliare Pd alla richiesta d’emendamento: “Non accettiamo alcuna scorciatoia – ha replicato Lodi, – la città deve rendersi conto che la maggioranza dice no a una battaglia di civiltà e democrazia che impegna la quasi totalità del Paese, mettendo in ballo pregiudiziali ideologiche e di partito”. “Se questo argomento fosse in linea con quanto propagandato in campagna elettorale – ha concluso Cariani, – non avreste impiegato 54 giorni per dare una risposta”.

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