Attualità
30 Settembre 2016
Consegnato il premio Politkovskaja all’egiziano Bahgat in collegamento via Skype

Internazionale inizia alla ricerca di verità

di Redazione | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

di Silvia Franzoni

Da dieci anni a questa parte, alla stessa ora, nello stesso luogo, e con la stessa ritualità che hanno gli appuntamenti famigliari di Natale, inizia Internazionale a Ferrara. Il venerdì di inaugurazione, dal 2007, è una commistione di “emozione ed ansia” cui neppure il direttore Giovanni De Mauro è immune: tutto comincia alle 10.30 al cinema Apollo in una città che “ha l’entusiasmo giusto – saluta il sindaco Tiziano Tagliani – per farsi plasmare”.

Quella di Internazionale è una vera e propria piccola invasione di cui Ferrara ha saputo “interpretare lo spirito con partecipazione crescente”, come evidenzia il direttore di Unipolis Walter Dondi.

“Accogliente e bellissima”, la città sarà il palcoscenico per la tre giorni dedicata al Festival della rivista che vuole raccontare il mondo: non c’è occasione migliore per impostare il dialogo su giovani e futuro, per affrontare i temi caldi dell’unione europea, “dalla crisi politica – illustra il rappresentante della commissione europea Thierry Vissol – alla democrazia a rischio”, e per immergersi a 360 gradi – letteralmente, grazie ai visori per la realtà virtuale della campagna #milionidipassi – nelle sofferenze “della migrazione forzata e nelle parole dei nostri operatori – spiega il direttore generale di Medici senza frontiere Gabriele Eminente – che operano in circa 70 Paesi”. Moltissimi gli incontri, le presentazioni, le mostre e le conferenze ad indagare una attualità caleidoscopica quale è quella sciorinata sui giornali di tutto il globo.

Ma se in occidente ci si interroga sul futuro delle aziende della carta stampata e delle piattaforme di informazione, nel resto del mondo “c’è in gioco la sopravvivenza fisica – presenta il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro – delle persone uccise perché la libertà di stampa costa ancora la vita”. A loro memoria e a sostegno dei reporter che si sono distinti per le loro inchieste, nel 2009 la rivista e il Comune di Ferrara hanno istituito un premio giornalistico intitolato ad Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa a Mosca nel 2006.

L’edizione 2016 del premio è stata assegnata a Hossam Bahgat, giornalista e attivista per i diritti umani egiziano, “scomodo per i potenti” e vessato dalle autorità, che è costretto ad assistere alla cerimonia in diretta Skype perché l’Egitto lo ha sottoposto a limitazioni alla libertà di movimento. “Spero di venirvi a trovare – confessa Bahgat – in un futuro non troppo lontano”.

“Questo è il primo premio alla mia carriera che ricevo e sono onorato sia un premio dedicato alla Politkovskaja, che è sempre stata per me una fonte di ispirazione”, spiega il giornalista egiziano alla platea che lo vede attraverso il grande schermo. “Ringrazio anche Lina Attalah – fondatrice e direttore del giornale online indipendente Mada Msr, in sala a ritirare il premio, ndr – perché è un modello di responsabilità. E vorrei salutare anche i genitori di Giulio Regeni, per il loro incredibile coraggio e la forza con cui hanno saputo trasformare una tragedia famigliare nella ricerca di verità: sarò al vostro fianco ogni singolo passo, mi dispiace non aver potuto proteggere Giulio”.

I genitori di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto a febbraio, sono accolti in città da un lungo applauso e da una calorosa standing ovation. A loro, a Giulio, ad Anna Politkovskaja e “agli infiniti senza nome morti per raccontare la storia, che sono eroi e non vittime e testimoniano cosa deve essere il giornalismo, dedico il mio premio” annuncia Hossam Bahgat in conclusione. E aggiunge con forza che “per loro continuerò e continueremo a lottare per la verità”: battezzata da questa speranza, Internazionale 2016 alza il sipario.

Il sindaco Tagliani e i genitori di Regeni per la consegna del premio Politkovskaja

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