Turismo e vacanze
26 Settembre 2016
Viaggio tra vallate di straordinaria bellezza

La Carnia che incanta

di Tiziano Argazzi | 8 min

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Otto vallate di straordinaria bellezza a cominciare dalla Val Pesarina. Arta Terme poi con il potere curativo delle sue acque è il luogo ideale dove trascorrere rigeneranti vacanze benessere. Completa il quadro una enogastronomia di eccellenza.

La Carnia, un fazzoletto d’Italia che si estende dall’Austria al Cadore, arrivando a lambire la Slovenia assomiglia ad una grande mano, il cui palmo è costituito dalla valle solcata dal Tagliamento nel suo lento scorrere verso l’Adriatico e le dita sono le vallate scavate dai suoi affluenti. Già dal primo sguardo ci si rende conto che non è una terra come le altre. Il paesaggio è disegnato con tratti indimenticabili da mozzare il fiato. I villaggi ed i borghi alpini sono caratterizzati da una originale architettura incentrata su legno e pietra; pievi e cappellette, situate anche nei posti più impensati, nascondono molto spesso affreschi votivi e tesori artistici di grande pregio. Ognuna delle sue otto valli (quattro principali ed altrettante secondarie) è un concentrato di cose belle. Qui natura, tradizione, gastronomia ed ospitalità sono unite in maniera indissolubile. Anche la sua gente che al primo contatto appare schiva e riservata risulta invece ospitale e generosa. Per rendersene conto basta rompere il ghiaccio, fare due chiacchiere e nel caso bere assieme un “tajut de neri”, un bicchiere di vino rosso, che tutto cambia. E quando si giunge ai saluti un “mandi” parla più di mille parole e garantisce che si può arrivare in Carnia da turista ma si riparte da amico.

Qui anche la gastronomia è d’autore, genuina e naturale. Caratterizzata da piatti legati ai prodotti locali e alle stagioni, tramandati dalla tradizione popolare e oggi proposti nel rispetto degli antichi insegnamenti o rielaborati con nuovi abbinamenti e preparazioni, in grado di entusiasmare anche i palati più esigenti. Si spazia così dal prosciutto di Sauris, dolce e leggermente affumicato, alla Schultar di Timau (spalla di maiale affumicata); dai formaggi di malga, al prelibatissimo formadi frant (in origine ottenuto dagli scarti dei formaggi è oggi un formaggio di grande pregio con una pregevole intensità aromatica ed una piacevole sensazione di piccantezza); dai saporitissimi salami, ai cjarsons, ravioli di pasta di patate con un ripieno dolce; dal “frico” con polenta, un piatto salato il cui principale ingrediente è il formaggio fuso, al risotto con lo “sclopit” (l’erba di sileno che cresce spontaneamente in Carnia) al miele ed alle marmellate di ogni tipo. Un’autentica leccornia anche gli gnocchetti di Sauris fatti con latte, farina, uova, ricotta affumicata, salame, prosciutto e cumino. La primavera è la stagione dei miscugli di erbe aromatiche per frittate e risotti . L’estate è invece il periodo dei frutti di bosco che crescono in ogni dove: fra lamponi, mirtilli, ribes e fragoline ce n’è per tutti i gusti, per grandi e per bambini. In autunno arrivano i funghi, dai più conosciuti e pregiati porcini alle specie tipiche locali dai gusti inconfondibili;. Quando si sciolgono le nevi germoglia il “radic di mont” consumato in insalate, frittate o sott’olio. E poi i vini, di grande livello fra cui primeggiano Pinot grigio, Merlot, Refosco, Cabernet, Sauvignon, Chardonnay e Friulano. Insomma ce n’è per tutti i gusti.

Salute e benessere ad Arta. Questa terra vanta anche una importante tradizione termale. Ad esempio Arta Terme, principale località termale friulana, a 1000 metri di altitudine, immersa nel verde delle Alpi carniche, è un luogo ideale dove trascorrere rigeneranti vacanze-benessere e ritempranti weekend, durante i quali migliorare la propria condizione fisica grazie al potere curativo delle acque e dei fanghi delle sue terme (www.termearta.org) e recuperare una forma smagliante, affiancando alle cure termali il fitness e gli sport in un ambiente naturale intatto e di grande bellezza.

Le acque sulfuree della Fonte Pudia erano rinomate per i loro eccezionali poteri curativi ed estetici fin dal periodo dei romani, che non a caso proprio nelle sue vicinanze avevano fondato Iulium Carnicum (l’attuale Zuglio, dove si visitano il Foro e il Museo Archeologico), il loro più importante insediamento in Carnia. Ma la fortuna di Arta come stazione climatica alpina risale alla fine dell’800, quando i suoi eleganti alberghi erano la meta prediletta della buona borghesia veneta e della nobiltà friulana: fra i tanti ospiti illustri che “passarono le acque” ad Arta, non si può non ricordare Giosuè Carducci, che – affascinato dalla bellezza selvaggia di questi monti – trovò la giusta ispirazione per scrivere “Il Comune Rustico”, una delle sue più note liriche. Attualmente le acque delle terme di Arta, sono ideali per debellare i disturbi alle vie respiratorie, al fegato, alla pelle, per combattere e prevenire artriti, artrosi e nevralgie, per curare i postumi di lesioni e fratture. Poi accanto ai tradizionali reparti per le cure a base di acque e fanghi, funzionano reparti dedicati all’estetica, alla medicina preventiva, all’atletica. All’interno dello stabilimento si trova il nuovissimo Palazzo delle Acque, vero tempio del benessere, con due piani vasca indipendenti uno dall’altro: il primo dedicato al benessere e al relax, il secondo concepito per offrire una gamma vasta e completa di terapie in acqua. Le due piscine, con acqua calda di diverse temperature (una che oscilla tra i 33° e i 35°C e l’altra tra i 29° e i 30,5°C) sono dotate di vari tipi d’ idromassaggio e si affacciano sul verde del parco grazie a grandi vetrate. Accanto ad esse, la palestra (con i circuiti cardio-fitness per integrare il relax con una piacevole attività capace di migliorare il proprio peso forma e la tonicità muscolare, attraverso attività libere o con l’aiuto di personal trainer), l’area wellness (con sauna tradizionale e bio sauna alle erbe, bagno turco, percorso kneipp, talassoterapia, doccia emozionale e doccia scozzese) e il Centro estetico con trattamenti che spaziano dall’ estetica termale alla più moderna dermocosmesi viso e corpo, fino ai massaggi di benessere.

Oggi Arta – grazie agli alberghi di qualità (alcuni con wellness farm e piscina), alla possibilità di affittare graziosi appartamenti, ai ristoranti rinomati per la loro cucina, alle attrezzature sportive (fra cui anche un maneggio, che organizza escursioni e trekking anche di più giorni fra Italia e Austria) e un patrimonio d’arte e storia tutto da scoprire – offre qualcosa di più della tradizionale vacanza termale: la cittadina, infatti, è un ottimo punto di partenza per interessanti itinerari naturalistici e storico – artistici (seguendo camminamenti e trincee della Grande Guerra, ad esempio, che in queste zone vedeva contrapposti l’esercito italiano e quello austroungarico), per gite oltreconfine in Carinzia e Slovenia, e per escursioni fra malghe e rifugi.

Weekend benessere – Per chi è intenzionato a concedersi almeno un weekend di coccole e relax e scoprire Arta ed il territorio circostante il consorzio Carnia Welcome (www.carnia.it) propone, per tutto l’anno, pacchetti benessere particolarmente interessanti, a partire dal weekend romantico con ingresso all’area wellness (sauna e bagno turco) e alle piscine, più un massaggio (2 giorni, 1 notte, in BB a partire da 70 euro). Oppure il benessere alla lavanda con peeling con i fiori di lavanda, bagno aromatico, massaggio benessere con le essenze alla lavanda (3 giorni, 2 notti, in mezza pensione a partire da 170 euro) o il pacchetto tradizione termale con idromassaggio termale, massaggio corpo, ingresso all’area wellness e piscina (3 giorni, 2 notti, in BB con una cena tipica a partire da 150 euro).

Val Pesarina la valle del tempo. Una delle sue vallate più interessanti è sicuramente la  Val Pesarina, Cjanâl Pedarç in friulano. Da queste parti è conosciuta come la Valle del tempo, in quanto alla fine del 1600 prese avvio, in modo artigianale, la produzione di orologi attiva ancora oggi. A Pesariis, una frazione di Prato Carnico, è assolutamente da vedere il Museo dell’Orologeria (www.pesariis.it), una delle pochissime realtà del genere in Italia, che espone una collezione di orologi, da parete e da torre, rappresentativi della produzione dal ‘400 ai giorni nostri. Sono circa 100 gli orologi esposti, di varie epoche e provenienze, quasi tutti di proprietà del Comune di Prato Carnico ed in minima parte concessi in uso da privati. Fra i pezzi più antichi e pregiati gli “svegliarini monastici” usati nei monasteri per svegliare i monaci nel cuore della notte in orario per la recita dei salmi e delle preghiere.

A completare la bella esposizione uno straordinario percorso dell’orologeria monumentale, un vero e proprio museo all’aperto che si snoda per le viuzze e le piazzette di Pesariis lungo un itinerario espositivo che comprende 15 orologi monumentali, a torre, ad acqua, a palette giganti, a calendario, con carillon, a bascula, a vasche, minuziosamente studiati e progettati per rappresentare in varie forme artistiche il trascorrere e la misurazione del tempo.

Sempre a Pesariis a pochi metri dalla chiesa collegiata dedicata ai Santi Filippo e Giacomo merita una visita Casa Bruseschi, un museo etnografico dove si possono ammirare tutti gli oggetti che arredavano la tipica casa carnica borghese tra il ‘600 e ‘700. Dal 1963, grazie al lascito dell’ultima proprietaria Dorina Bruseschi, è di proprietà della parrocchia ed è stata aperta ai visitatori come “Museo della casa carnica”. Il percorso espositivo parte dalla cucina, punto focale della vita familiare, dove si possono ammirare il tipico “fogolàr” con il doppio alare, il secchiaio in pietra con i secchi in rame e i tipici bronzini, delle pentole a tre piedi in bronzo. Al primo piano le stanze da letto e lo studio. Nel corridoio centrale sono collocati armadi intarsiati (armarons in friulano) e alcuni quadri, opera del ritrattista ufficiale della famiglia.

All’interno del museo vengono anche organizzati interessanti “Laboratori creativi” chiamati “La cucina di Dorina” riservati ai bambini dai 6 agli 11 anni. In un’ora e mezza si spiega ai ragazzi come erano fatte un tempo le case in Carnia. La maggior parte del Laboratorio si svolge fra cucina e tinello per spiegare ai giovani allievi come si svolgeva la vita quotidiana in casa, a cosa servivano certi oggetti, di che materiale erano fatti e del perché della loro forma. Info e prenotazioni al cell. 338-3460595 o all’email museo.bruseschi@gmail.com.

Dove dormire: A Sutrio si consiglia l’Albergo Diffuso Soandri (www.albergodiffuso.org), 120 appartamenti distribuiti sull’intero centro storico a testimoniare una riuscita fusione tra moderna ospitalità alberghiera e antichi alloggi in caratteristiche case di un classico borgo della Carnia.

Dove mangiare: Non c’è che l’imbarazzo della scelta. A Sutrio si può provare l’Osteria da Alvise (www.osteriadaalvise.it) che propone i piatti tradizionali carnici. Ad Arta Terme invece si può fare una sosta golosa all’agriturismo con maneggio Randis (www.agriturismorandis.it) di proprietà di Massimo Peresson presidente di Carnia Welcome e campione di trekking a cavallo. All’alpeggio si può mangiare qualcosa di tipico alla Malga Malins.

Info: Carnia Welcome, www.carnia.it, tel. 0433-466220.

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