Economia e Lavoro
25 Settembre 2016
L’azienda, fondata nel 1966, è presente in 60 paesi al mondo. Tagliani: "Esempio per tutti gli imprenditori"

Salvi, i primi cinquant’anni del colosso ferrarese dell’ortofrutta

di Redazione | 3 min

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di Marcello Celeghini

Grande festa sabato mattina nella sede di Salvi in via Bologna per celebrare i primi cinquant’anni del colosso ferrarese dell’ortofrutta. Autorità, dipendenti e agricoltori che fanno parte della filiera sono stati protagonisti della celebrazione che ha visto la famiglia Salvi al gran completo con in testa il fondatore, ovvero il commendatore Luigi Salvi. Prima del momento istituzionale, autorità e stampa sono stati guidati all’interno degli immensi capannoni per mostrare tutte le fasi della lavorazione della frutta.

Ma prima un po’ di storia. La famiglia Salvi è originaria del bergamasco, precisamente di Cenate Sotto, da lì nel 1891 parte l’attività di famiglia avviata dal nonno di Luigi Salvi. Presto l’attività si allarga fino a diventare, nel dopoguerra, di notevoli dimensioni. Nel 1966 la svolta: Luigi Salvi, che da tempo frequentava Ferrara, allora capitale incontrastata dell’ortofrutta, per affari, decide di trasferirvi la sua azienda, dove si trova tutt’ora.

Da quel momento una grande crescita aziendale porta ad essere Salvi una delle aziende leader dell’ortofrutta a livello internazionale. Nel 1976 viene registrato l’inconfondibile marchio con l’omino verde che contraddistingue l’azienda. Oggi, Luigi Salvi, classe 1929, ha lasciato spazio a tre dei suoi sette figli che hanno deciso di seguire le orme paterne, Marco, Silvia e Giuseppe. Salvi, oltre alla sede di Ferrara, ha stabilimenti a Cesena, Imola, Rutigliano (Bari) e Latina ed esporta frutta in sessanta paesi in tutto il mondo. Il tutto senza perdere di vista quell’ambiente caloroso e familiare che ha contraddistinto l’azienda fin dalle sue origini.

“Ogni anno qui nella sede di Ferrara passano oltre un milione di quintali di frutta- rivela Marco Salvi-. Nel territorio ferrarese ovviamente la fanno da padrone le pere e, ancora in parte, le mele, anche se negli ultimi anni si è sviluppata una sempre più importante coltura dei kiwi. Grazie alla scelta lungimirante di mio padre di delocalizzare sui vari territori di produzione la lavorazione della frutta, abbiamo una continuità durante l’anno di prodotto. Il nostro traino principale è l’export che porta il marchio Salvi in giro per il mondo. Stiamo prendendo contatti per inserirci al meglio nel mercato cinese che, dati i numeri, per noi rappresenterebbe una ulteriore possibilità di espansione”.

Altra attività di Salvi è quella della commercializzazione di piante e piantine da frutta con il marchio Salvi Vivai. “Produciamo ogni anno oltre 120 milioni di piantine di fragola che commercializziamo in Europa per il 75% e in Italia per il 15%- spiega Silvia Salvi-. Abbiamo collaborazioni e contatti con tutti i maggiori centri di ricerca europei per fornire un prodotto sempre più adeguato all’aspettativa del consumatore”.

Soddisfazione per il traguardo dei cinquant’anni di Salvi anche da parte delle istituzioni ferraresi. “Abbiamo tanto bisogno di vedere delle realtà come Salvi che ce l’hanno fatta- sottolinea la senatrice Maria Teresa Bertuzzi-. Questa azienda è riuscita a farcela per tutti questi anni perché ha coniugato un’imprenditorialità internazionale con un ambiente rimasto familiare”. Una attività quella di Salvi che può funzionare anche come volano per la promozione di Ferrara. “Salvi è per Ferrara una ricchezza incredibile perché significa lavoro e promozione dei prodotti agricoli ferraresi nel mondo- sostiene il sindaco Tiziano Tagliani-. Questa azienda sia d’esempio per tutti i ferraresi che vogliono intraprendere un’attività imprenditoriale”.

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