Caterina Ferri
Le domande poste dal M5S tramite il consigliere Sergio Simeone riguardanti i rifiuti provenienti dalla Puglia avevano già una risposta, solo che non c’era colpevolmente nessuno ad ascoltarla.
Si può riassumere così la piccata risposta che l’assessora all’Ambiente Caterina Ferri scrive all’indirizzo del gruppo consiliare pentastellato che ieri ha reso pubblica la propria interrogazione.
“Se il consigliere Simeone e i suoi colleghi del Movimento 5 Stelle fossero rimasti in aula durante la seduta del Consiglio comunale in cui si è discusso un Odg sui rifiuti provenienti dalla Puglia invece di inscenare una protesta utile solo a guadagnare un titolo di giornale e non certo a esercitare il ruolo del consigliere di opposizione – esordisce Ferri -, saprebbero che l’Amministrazione comunale ha ribadito in quell’occasione la non disponibilità ad accogliere ulteriori rifiuti che dovessero provenire da altre emergenze. Riteniamo infatti che i principi di sussidiarietà e solidarietà tra territori siano sacrosanti e per questo non ci siamo sottratti ad una richiesta che – come Arpae ha ben documentato – non ha portato né un peggioramento della qualità dell’aria né un aggravio nelle condizioni del traffico cittadino. Tuttavia – prosegue l’assessora – come ampiamente dichiarato anche dal sindaco Tiziano Tagliani e comunicato all’assessore Gazzolo, crediamo che nel caso di emergenze future debbano essere applicati criteri di equilibrio territoriale, e che quindi Ferrara abbia fatto la sua parte”.
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Liquidata una questione, Ferri risponde anche sulla destinazione del compenso ricevuto per lo smaltimento dei rifiuti pugliesi: “Rispetto all’utilizzo dei 158mila euro che verranno trasferiti al Comune come compensazione al disagio ambientale, l’Odg presentato dalla maggioranza in quell’occasione adottato dal Consiglio in assenza dei consiglieri di opposizione, ad eccezione del consigliere Rendine, prevede esplicitamente l’impegno di utilizzare le risorse per progetti di recupero ambientale nella zona nord-ovest, dove ha sede l’impianto di via Cesare Diana e così sarà, vagliando con i rappresentanti di quel territorio le diverse ipotesi in campo. Come si può facilmente capire, il percorso è stato impostato alla massima trasparenza e comunicazione; tutte le risposte chieste nell’interrogazione – conclude l’assessora – erano già disponibili e pubbliche, quindi speriamo che in altre occasioni invece di tardive richieste ci sia la scelta di portare nei luoghi deputati le proprie idee e proposte”.
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