Du iu śpich frares?
10 Settembre 2016

I proverbi nostrani sui mesi di settembre e ottobre

di Maurizio Musacchi | 3 min

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Carissimo Amici appassionati di Dialetto Ferrarese. Ecco, di seguito, alcuni curiosi antichi proverbi nostrani. Riguardano i mesi di settembre e ottobre.Due fra i più originali, titolano questo mio intervento. Devo ringraziare amici del “Tréb dal Tridèl” e del CPS Rivana Garden di Ferrara, per avermene ricordati o segnalati alcuni.

Buona lettura, Maurizio.

Setémbar (Settembre)

Luna setembrìna, sèt luη ill s’iηclìna.

La luna di settembre determina sulle lune ulteriori.

Chì par Saη Michiél al màgna gnòch, par l’an iηtiér al gh’à bajòch!

Chi mangia il 29 settembre San Michele gnocchi, per tutto l’anno avrà danaro.(Primi piatti bene auguranti evidentemente, ai tempi)!

Chì màgna caplàz al sarà sémpar un puvràz.

Chi mangia cappellacci sarà sempre un poveraccio. I cappellacci, una volta erano considerati “falsi cappelletti” con ripieno di povera zucca,(par sparamiàr- per riparmiare,) al posto del ricco “batù di carni e spezie pregiate”.

Dòp i Sànt Còśma e Damiàη, int l’iηvèran andéη piàη piaη.

Dopo i Santi Cosma e Damiano (26 settembre,) entriamo lentamente nell’inverno.

Par la Madòna dì caηvàz, ciàma al butàr prì tò tinàz.

In occasione dela Madona dei canepacci lasciati in piedi perché atti a far semenze. Chiama il bottaio per il tuo tino: siamo sotto vendemmia.

Par Saη Maté, cazadór aliévat iη pié.

Il 21 settembre, San Matteo i cacciatori si dovevano alzare in piedi, ovvero s’iniziava la caccia.

Par Saη Znàr, vlént o nulént, a l’iηvèran a séη a rént.

Il 19 settembre, per San Gennaro, che lo voliamo o no, l’inverno è vicino.

Piutòst ché védar al sól ad Santa Marìa, l’è mèi védar al lóv lóηgh àla vìa.

Piuttosto che vedere il sole per Santa Maria, il 19 settembre, e meglio incontrare il lupo lungo la via.

Curioso antico proverbio dei tempi in cui i lupi occupavano le boscaglie paludose Ferraresi. Evidentemente tale data era considerata piuttosto sciagurata.

Sé l’Aηzul als bàgna j’al a pióv infìη a Nadàl.

Se l’Angelo, evidentemente San Michele, si bagna le ali, ovvero cade la pioggia in quel giorno, piove fino a Natale.

Setémbar, o al pòrta vié i pónt o al séca ill fónt.

Settembre, o trascina via i ponti per le piogge esagerate oppure, a causa di siccità, si prosciugano le fonti.

Utóbar (Ottobre)

Al cald al và iη fùm, prepara i sàch par i pum.

Quando smette il caldo estivo, è tempo di insaccare le mele.

Al trentùη d’utóbar l’è Saη Quintìη, fèsta d’impiegà e dì Capuzìη

Il trentuno d’ottobe si festeggiano gli impiegati e i cappuccini.

D’utóbar uη uvìη l’è più bóη d’uη bilìη.

Ad ottobre un uovo di gallina è più pregiato d’un regalo-dolcetto, poiché in quel mese erano, evidentemente, rare le galline che fanno uova.

Par Saη Lùca, al tróη al và int la zùca

Dal 18 ottobre il tuono smette, va nella zucca: smette di echeggiare.

Par Santa Teresa, al Pónt as va a fàr la spéśa.

Per il giorno 15 ottobre, Santa Teresa a Pontelagoscuro as va a fàr la spéśa.

Curiosissimo, strano proverbio, che solo i vecchi abitanti di Ponte,(forse,) conoscono!

Utóbar al sà da vìη, da giànda, ad castàgn e da fuηzìη!

Ottobre aromatizzato dal vino, profumato di  ghiande e funghi

Utóbar iη caηtìna dàla sìra àla matìna.

Ottobre in cantina dalla sera alla mattina. I tempi di lavoro erano molto lunghi per i contadini d’un tempo!

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