Politica
31 Agosto 2016
L'assessore risponde alle critiche del consigliere di FdI: "Poteva portare le proprie proposte in consiglio"

Sapigni: “Troppi stranieri negli alloggi Erp? Anche Spath votò a favore”

di Redazione | 3 min

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Chiara Sapigni

Chiara Sapigni

Troppi stranieri negli alloggi di edilizia sociale? “Il consiglio comunale ha approvato il regolamento per l’edilizia sociale con 23 voti favorevoli, tra cui anche quello di Paolo Spath. Se il consigliere voleva proporre altri criteri di differenziazione poteva farlo negli appositi spazi, ma non lo ha fatto. Forse vorrebbe farlo adesso, vedendo i risultati ottenuti?”. Rimanda al mittente ogni accusa l’assessore ai servizi sociali Chiara Sapigni, bersaglio dei recenti attacchi del capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Spath che lamentava la “palese sproporzione” con cui il Comune di Ferrara si dimostrerebbe “più attento ai cittadini stranieri rispetto a quelli ferraresi”.

L’assessore insomma difende le scelte effettuate dalla giunta e contesta a Spath di non aver espresso formalmente le proprie critiche nelle sedi istituzionali (consiglio, commissioni, proposte di successiva modifica etc), ma anzi di aver addirittura votato a favore del regolamento, che al momento dell’approvazione registrò solo tre astensioni da parte di Cavicchi (Lega Nord), e Zardi e Fornasini (Forza Italia). La Sapigni sottolinea poi come il regolamento sia stato redatto secondo i dettami di una legge nazionale prodotta dai governi di centrodestra, ovvero il testo unico sull’immigrazione ‘Bossi-Fini’ che “stabilisce come gli stranieri titolari di carta di soggiorno e gli stranieri regolarmente soggiornanti in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale – afferma l’assessore -, e che esercitino una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo, hanno diritto di accedere, in condizioni di parità con i cittadini italiani , agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, quindi anche agli alloggi di edilizia residenziale sociale. Ricordiamo anche l’articolo 3 della nostra Costituzione con i suoi principi di uguaglianza e non di discriminazione che impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini”.

Osservando i numeri, secondo l’assessore le domande per la graduatoria di edilizia sociale ricevute sono state 208, di cui 140 ammesse e 68 escluse per mancanza di requisiti. “Tra le 140 domande ammesse – continua Sapigni – abbiamo la presenza dell’ 82% di famiglie italiane e 18% di famiglie straniere. La consegna dei primi alloggi è avvenuta venerdì scorso 26 agosto e ha coinvolto 26 famiglie di cui 92% italiane e 8% straniere. Altre assegnazioni sono in corso in queste settimane per assegnare tutti i 43 alloggi”.

L’assessore ai servizi sociali difende quindi i criteri della graduatoria e invita Spath ad analizzare i dati sotto un’altra ottica: “Siamo orgogliosi di poter supportare le famiglie con questa tipologia di alloggi a canone calmierato – afferma la Sapigni – che rispondono al bisogno di alloggi con contratti agevolati e concordati  per famiglie con redditi medio-bassi;  famiglie che avrebbero difficoltà con i contratti a canone libero e che  non avrebbero molti punti per accedere agli alloggi popolari attraverso la graduatoria Erp. Forse il consigliere, per commentare i numeri della graduatoria, ha guardato i cognomi dei richiedenti e non può aver colto la reale cittadinanza delle persone. I dati sopra indicati invece sono documentati. Per comprendere meglio i bisogni delle famiglie occorre infine tenere presente che in Italia, rispetto agli altri paesi europei, è molto alta la percentuale di famiglie che hanno la proprietà della propria abitazione (dato degli ultimi anni 78,2% delle famiglie – fonte ISTAT 2010). E’ chiaro quindi che tra le famiglie che fanno domanda di alloggio in locazione la proporzione di italiani e stranieri sia diversa dalla percentuale di residenti”.

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