Spettacoli
22 Agosto 2016
Gli esercenti del centro storico e delle vie limitrofe raccontano le loro impressioni sulla rassegna

Buskers, il punto di vista degli esercenti

di Redazione | 5 min

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Ferrara-Buskers-Festival-Artisti-19di Dennis Fazzi

L’appuntamento più atteso della fine estate ferrarese è ormai giunto. I buskers hanno invaso la nostra città con musica, canti e danze. Da sabato sera infatti, per il ventinovesimo anno consecutivo, le strade di Ferrara si riempiono di artisti provenienti da ogni parte del mondo, per scatenarsi e a far scatenare le migliaia di persone che giungono nella città estense.

Ma si è fatta trovare pronta e attrezzata la patria natale di Girolamo Savonarola e Giorgio Bassani per ospitare il tradizionale e fortunatissimo Festival? Lo abbiamo chiesto agli esercenti delle zone maggiormente interessate dall’evento. Sentite un po’ cosa ci hanno detto…

bar la brasiliana“Io sono aperto da soli due mesi e non so di preciso cosa potermi aspettare – ci dice Daniele Gallo, titolare del bar “La brasiliana” di viale Mazzini – è un’esperienza del tutto nuova per me,  prevedo un aumento delle attività e degli introiti per il numero di visitatori che ci saranno; per quanto riguarda la sporcizia e il degrado che potrebbe derivare dal via vai continuo mi è stato detto che il Comune provvederà con pulizie continue, già dalle 2 di notte, e che non dovrebbero sorgere problemi di ordine pubblico, in quanto molti negozianti mi hanno riferito che la situazione è migliorata rispetto agli anni passati”.

L’impressione viene confermata anche da una anziana signora avventrice del locale: “Sì è vero, negli anni passati camminare per certe vie era impossibile, c’era gente che pisciava dappertutto e rifiuti in ogni angolo, molti di questi atti venivano compiuti proprio dai Buskers ospitati, ma per fortuna devo dire che da alcuni anni la situazione è molto migliorata”.

leon doro1Dello stesso parere è chi il Festival lo vive e lo ha vissuto fin dalla sua nascita, come Mauro Paganelli, che da 46 anni serve le colazioni davanti al duomo, all’interno del suo “Leon d’oro”: “Sono convinto che questo, come altri eventi, sia un’opportunità straordinaria per far conoscere Ferrara in tutti i suoi aspetti, e non solo negli ambiti strettamente collegati al Festival. Sicuramente per i problemi legati al decoro e alla sporcizia sono stati fatti notevoli passi avanti; – continua l’esperto gestore – io che il festival l’ho visto nascere posso dirvi che trent’anni fa era tutto completamente diverso dal punto di vista della qualità del suolo pubblico, e di passi in avanti ne ho visti parecchi nel corso del tempo.

“Devo però fare un appunto sui servizi igienici pubblici, in quanto sono inefficienti, o peggio ancora assenti nel centro storico – conclude Paganelli – il mio locale, come tutti quelli presenti in zona, si sobbarca l’onere di questa funzione primaria, con tutte le difficoltà che possono venirsi a creare per bagni creati per ospitare numeri limitati di clienti, che invece in periodi come questi non possono garantire qualità elevata, proprio per il maggior afflusso di persone. Questo è un problema che andrebbe risolto da altra parte (ndr Amministrazione Comunale)”.

caffe nazionale 3“Fosse per me il Festival lo organizzerei ogni sei mesi – esclama Jhonny Corradino, responsabile del “Caffè nazionale”, situato a due passi da piazza trento e Trieste – è certamente un’occasione per aumentare i guadagni, c’è la possibilità di mettersi in mostra e raggiungere clientele di diverso genere, devo dire che di gente che urina in giro non si vede ma anzi vedo gente molto educata e rispettosa degli altri; se ne vedono di più al mercoledì sera di persone irresponsabili. Qualche problemino con la sporcizia si viene a creare quando i cestini sono pieni, ne servirebbero altri in occasioni come queste. Il dover fungere da bagni pubblici è uno scotto che dobbiamo pagare, lo sappiamo, ma si può sopportare”.

“Un miglioramento che si potrebbe fare – aggiunge il responsabile – è un potenziamento della pubblicità, sia sui siti internet sia nei cartelloni pubblicitari, non ne ho visti molti in giro. Inoltre per attrarre ancora più visitatori si potrebbero abbassare i prezzi dei parcheggi pubblici e potenziare la segnaletica pubblicitaria, per rendere ancora più visibile la rassegna”.

san romano hotelLa musica cambia se ci spostiamo di pochi metri, lungo via San Romano. Nell’omonimo albergo a pochi metri da piazza Travaglio, il padre della titolare ci aggiorna sull’andamento delle prenotazioni della settimana dei Buskers: “Alcune camere sono ancora vuote, ma contiamo di riempirle, come accade ogni anno. Noi albergatori siamo favorevoli a queste come ad altre manifestazioni che attirano turisti, non ho nulla contro questo Festival, ma alcuni puntini sulle ‘i’ vorrei metterli. Ci sentiamo trascurati dall’amministrazione, ogni sera qui fuori trovo persone che urinano beatamente, e alla mattina, soprattutto nei mesi estivi, la puzza è insopportabile. In più non c’è l’ombra di un cestino pubblico, tocca a noi commercianti ripulire ogni giorno. Chiediamo solamente una maggiore sinergia col Comune e di non essere lasciati a noi stessi”.

bar 91Anche al bar-ristorante “91 San Romano bar ristoro” le problematiche sono simili, ma non per colpa del Festival: “Siamo contenti quando inizia la settimana dei Buskers – dicono Clemente Gandini e Cristina Mazza, gestori del locale – ci troviamo in piena sintonia col clima della festa e del contatto con i giovani che ci sono, organizziamo spettacoli culturali durante tutto l’anno e questo non può che essere un piacevole prolungamento. Per quanto riguarda la pulizia della strada tutto si svolge nei migliori dei modi.

“I problemi che riscontriamo – dichiarano i due – sono legati soprattutto, anche qui, agli incivili che urinano in continuazione negli angoli della strada, non diamo la colpa al periodo dei buskers, però volevamo segnalare che è una cosa costante e fastidiosa, così come il continuo girovagare nelle ore notturne di persone poco rassicuranti, che sospettiamo possano svolgere attività illecite. Così ci risulta difficile, in certe serate, svolgere al meglio il nostro lavoro e può essere anche pericoloso: chi ci dice che non abbiano un coltello in tasca?”.

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