Attualità
19 Agosto 2016

Ad Ankara e Bondeno preferisco il golpe

di Ruggero Veronese | 4 min

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_5D_2176Sabotarli tutti per educarne qualcuno, tanto per parafrasare un’espressione tornata in voga negli ultimi giorni. Ma proprio in questo consiste la linea politica annunciata dalla Lega Nord. Il Carroccio non vuole politiche di accoglienza in Italia: posizione legittima e nota da tempo. Meno legittima è la convinzione di rappresentare la totalità della popolazione e di poter parlare in sua vece, violando al contempo ogni legge sgradita. In uno Stato civile, in uno Stato di diritto, in quel modello di Stato che gli ammiratori di Salvini dichiarano di voler salvare dalle invasioni barbare, non funziona così. I leader che parlano e decidono a nome del popolo sono altrove: in Corea del Nord, in Iran, in Pakistan, in Turchia e in tutti quei luoghi da cui proprio la Lega Nord, se non ricordo male, si dichiara nemica e distante. Bene: impari la coerenza e rispetti lo Stato di diritto, come facciamo noialtri poveri mortali.

Bergamini afferma di voler cancellare atti ufficiali dall’albo pretorio: si accomodi, ma non gliela faremo passare liscia. Il mondo dell’informazione ha lottato per decenni per la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. È diritto dei cittadini, e quindi anche di chi deve informarli, poter venire a conoscenza dell’operato delle amministrazioni e dei regolamenti a cui queste sono sottoposte. Ma cosa lo dico a fare? La Lega Nord stessa ha giustamente attaccato centinaia di volte il Partito Democratico e le sue aziende municipalizzate per la scarsa trasparenza negli atti pubblici. Critiche sacrosante: se l’albo pretorio sfugge al rigore che un ente pubblico è tenuto a rispettare, ogni tipo di malapolitica – con conseguenti reati – potrà passare sotto il silenzio generale. Dagli smaneggi negli appalti ai finanziamenti a persone e associazioni vicine. Non è un precedente che una nazione civile si può permettere. A meno che, appunto, il modello di riferimento sia l’Iran o la Corea del Nord.

Passa qualche ora e Nicola Lodi raddoppia la posta: la Lega Nord occuperà gli edifici pubblici individuati per l’accoglienza e farà azioni legali contro gli ‘irresponsabili’ che rispondono alla chiamata del prefetto e accolgono profughi. In pratica accettare una proposta del ministero dell’interno – nella visione sociale e politica di Lodi – non è troppo diverso dell’andare ad acquistare cocaina sotto al Grattacielo. La cosa che più mi fa storcere il naso è il riferimento ai ‘cittadini bisognosi’: farei notare che in questo momento in Italia migliaia di ‘cittadini bisognosi’ stanno riuscendo a sbarcare il lunario non grazie al megafono di Lodi, ma attraverso i fondi ministeriali per le persone che si sobbarcano una quota di accoglienza. Se ce ne fossero di più – mi viene da dire – avremmo anche un sistema meno dipendente da cooperative, associazioni e relativi giri di affari, con grandi flussi di denaro a finanziare singoli privati. Non è forse questo il liberalismo su cui si dovrebbe fondare il pensiero e la politica di destra?

Non più, a quanto pare. Oggi se un cittadino bondenese desiderasse disporre della propria proprietà privata si dovrebbe necessariamente scontrare con i dettami pseudomonarchici di Bergamini. Un tragico paradosso, visto che chi si definisce di destra dovrebbe difendere più di ogni altra cosa la libertà individuale e la proprietà privata. Ma che il concetto non sia molto chiaro al Carroccio si capisce anche dai toni da partito bolscevico usati da Bergamini, che definisce ‘traditore della comunità’ l’elettore che non condivide le sue politiche.

Ora badate bene: tutto questo non c’entra nulla con il dibattito sull’immigrazione. Dico sul serio, non fatevi fregare dalla politica. Io stesso condivido diversi allarmi lanciati dalla Lega Nord riguardo al monopolio delle cooperative e a un certo tipo di business che circonda i migranti. Aggiungo anche non poca preoccupazione sulla deriva fascista che da una quarantina di anni permea la cultura islamica. Sono problemi reali e che vengono spesso sottovalutati dalle altre parti politiche. Ma la soluzione non può essere quella di rinunciare al nostro stato di diritto, alle nostre leggi e alla trasparenza delle nostre amministrazioni. Questa è propaganda ed è anche pericolosa. Il mio modello di riferimento continua a essere l’Italia. Se per salvarci dall’invasione dobbiamo avvicinarci alla Turchia di Erdogan, forse preferisco il golpe.

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