Attualità
18 Agosto 2016
Con il nuovo metodo sarà possibile sostituire la sonda nella propria abitazione evitando così scomodi ricoveri

Avviato un nuovo servizio a domicilio per i portatori di Peg

di Redazione | 2 min

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00006913-originalRidurre il più possibile lo stress e migliorare la qualità della vita dei pazienti portatori di Peg (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), ma anche dei loro familiari, è stato l’obiettivo che ha dato avvio da parte dei professionisti del servizio Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) dell’azienda Usl di Ferrara, a un nuovo progetto assistenziale fortemente sostenuto e condiviso sia da parte dell’azienda Usl che da parte dell’azienda ospedaliero universitaria.

Il progetto infatti ha visto il coinvolgimento del dipartimento di cure primarie e del servizio 118 dell’azienda Usl, ma anche del dipartimento medico, del servizio di Gastroenterologia e del servizio di Endoscopia digestiva dell’azienda ospedaliera universitaria di Ferrara, dei medici di medicina generale, che hanno permesso in questo modo di realizzarlo.

La Peg o Gastrostomia Endoscopica Percutanea è un sistema che permette a persone che non possono alimentarsi per bocca, di assumere i necessari alimenti tramite questa sonda, la cui sostituzione periodica prevede ricoveri ospedalieri. Il progetto, realizzato dagli infermieri Adi e partito nei giorni scorsi in forma sperimentale sul territorio di Ferrara, dà la possibilità a pazienti selezionati di evitare i ricoveri e i conseguenti disagi alle famiglie, poiché sarà possibile effettuare la sostituzione della sonda al proprio domicilio in collaborazione con i medici di famiglia.

Il nuovo servizio, svolto in collaborazione con l’endoscopia digestiva dell’azienda ospedaliera universitaria di Ferrara, ha visto il coinvolgimento e la formazione del personale sanitario addetto all’assistenza territoriale, al fine di garantire una sicura presa in carico di questa tipologia di pazienti, ed evitare rischi di complicanze durante la sostituzione della Peg.

Come evidenzia il direttore del dipartimento di cure primarie, Sandro Guerra: “Gli infermieri dell’Adi, con questa nuova attività molto impegnativa sul versante tecnico/assistenziale, dimostrano l’ impegno, l’attenzione e la sensibilità che dedicano agli assistiti”.

Un impegno che nel concreto permette di realizzare un reale miglioramento della qualità della vita di pazienti “fragili”, della presa in carico anche di patologie gravi che troveranno una qualificata risposta anche sul territorio.

“Un ringraziamento particolare va alle direzioni aziendali ospedale/territorio, gli specialisti, i Mmg, e i colleghi che, credendo nell’iniziativa ne hanno permesso la realizzazione” ci tiene a sottolineare Mauro Barbieri, infermiere in servizio presso l’Adi dell’Ausl e impegnato anche nel Team Nad (nutrizione artificiale), che ha contribuito attivamente alla fattibilità del progetto di sostituzione della sonda enterale al domicilio. “Questo progetto rappresenterà per gli utenti e le loro famiglie un indubbio miglioramento della qualità della vita, oltre a costituire un innalzamento dello standard qualitativo assistenziale”.

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