Politica
12 Agosto 2016
La consigliera del Movimento 5 Stelle replica alle risposte ottenute alla sua interrogazione sul futuro della struttura

La Morghen (M5S) critica con Ferrara Fiere: “Manca una visione di sviluppo del territorio”

di Redazione | 3 min

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I padiglioni del Salone RemTech a Ferrara Fiere

La situazione critica di Bologna Fiere, del cui gruppo fanno parte anche le fiere di Modena e Ferrara, ha indotto la consigliera comunale Ilaria Morghen del M5s a interrogare la giunta comunale, trattandosi di società partecipata indirettamente tramite Holding Ferrara Servizi, sulle possibili ripercussioni.

A rispondere, su richiesta delll’assessore Vaccari è stato lo stesso presidente di Ferrara Fiere, dichiarando che la situazione di Bologna Fiere non ha riflessi sulla controllata ferrarese che, nonostante la perdita registrata nel 2015, sta effettuando investimenti non solo per mantenere su Ferrara eventi già consolidati, ma per aumentarne il numero con iniziative legate al territorio.

Per nulla soddisfatta Ilaria Morghen, secondo la quale dalle risposte all’interrogazione “risulta evidente la mancanza di visione di sviluppo del territorio ferrarese e forse anche da questo dipende il deficit di bilancio esistente”.

La Morghen si lancia poi in una serie di critiche proprie e raccolte dagli espositori: “Il territorio del ferrarese – dice – è prevalentemente agricolo, da anni si cerca di sviluppare industria o artigianato senza grande successo, Ferrara Fiere ha tentato di fare qualcosa, ma sembrano più tentativi maldestri che azioni mirate fatte da professionisti. Quasi tutte le fiere che sono state organizzate faticano a trovare espositori per riempire gli spazi di esposizione della fiera. Parlando con alcuni espositori le critiche rivolte sono le seguenti: poca affluenza, pochi affari e prezzi degli spazi di esposizione troppo cari. Insomma non vale la pena essere presenti a Ferrara perché dai tentativi fatti non si vedono ritorni economici anche minimi. Risultato di questa situazione è che per riempire gli spazi espositivi e salvaguardare almeno le spese di Ferrara Fiere, si allestiscono fiere miste con dentro di tutto un po’ e questo porta inevitabilmente ad abbassare il livello della manifestazione fieristica

Dalle critiche ai suggerimenti. Per la consigliera bene l’iniziativa sulla pera, ma “bisogna riuscire a far salire questa fiera a livello internazionale attraverso la presenza di Ferrara Fiere nelle fiere agricole europee, battendo molto sul fatto che la Pera è un prodotto quasi esclusivamente coltivato nel nostro territorio”. “Partendo dalle industrie attualmente presenti sul territorio – sostiene – oggi ad esempio sono di grande attualità i rifiuti e le energie rinnovabili, è necessario organizzare un fiera impostata sul Pianeta Green, ricercando quelle aziende e quei produttori che sono veramente all’avanguardia in questo settore”.

“Riassumendo – conclude – quello che sto dicendo è che Ferrara Fiere deve puntare sui prodotti agricoli locali, ma anche organizzare tavoli con gli imprenditori locali e l’Università ascoltando le loro necessità di ricerca e di aggiornamento. In questo modo, agendo sia su prodotti locali che sugli imprenditori locali si possono richiamare quelle novità che farebbero decollare il settore fiere di Ferrara che ora sta solo sopravvivendo contornato, purtroppo, da importanti centri fieristici, già in forte sofferenza, come Bologna, Padova, Verona. Lo sviluppo di questo settore diverrebbe trainante anche per albergatori e le strutture del turismo”.

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