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9 Agosto 2016
Scritto e diretto da Marco Bonfanti sarà presentato a Venezia "Bozzetto ma non troppo" dedicato a Bruno Bozzetto

Un mito italiano dell’animazione alla Mostra del Cinema di Venezia

di Redazione | 3 min

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Bruno BozzettoScritto e diretto da Marco Bonfanti, prodotto da Zagora e Istituto Luce-Cinecittà, da cui è distribuito, sarà presentato a Venezia, nella sezione Classici-Documentari sul Cinema, “Bozzetto ma non troppo”, un film che racconta per la prima volta cosa c’è dietro, sotto, nelle tasche e dentro la testa di quello che si può tranquillamente classificare un mito tutto italiano di nome Bruno Bozzetto, un nome che sta alla pari con altri miti internazionali dell’animazione mondiale come Miyazaki, John Lasseter della Pixar, Nick Park, Matt Groening dei Simpson.

Non a caso Diane Disney, figlia di Walt, l’ha definito  “Una leggenda, come mio padre”.

Bozzetto non troppo ci fa entrare, guidati dal protagonista, nella sua casa e nel suo studio. Ci presenta i suoi animali e la sua famiglia, gli amici, i suoi collaboratori. Presenta lo stesso Bruno Bozzetto: mentre si muove in macchina, nei suoi sogni, con una matita in mano.

Tra un giro di valzer, una partita a poker ed una corsa sotto la pioggia, il 79enne Maestro si presta al gioco fantasioso del giovane regista Bonfanti, classe 1980, alla scoperta del presente di un artista dove la semplicità dei gesti non è semplice quotidiano, ma ricerca costante di un’idea.

Così, mondo disegnato e mondo non disegnato diventano sorprendentemente un unicum che comprende decine di piccole lezioni di creatività ed alcuni temi: la Natura, l’umorismo, l’assurdità delle guerre, la potenza delle idee e molto, molto ‘altro’.

Bozzetto lavora da oltre 50 anni. Al suo attivo oltre 300 tra film, corti, lavori per la tv ed il web. Ha ricevuto un Orso d’Oro, una candidatura agli Oscar, premi e omaggi ovunque.

Nelle sue opere personaggi memorabili e ogni volta nuovi: da West and Soda, SuperVip e MiniVip, Mister Tao, all’umanità che si annienta di Cavallette, dalle fantasie di Allegro non troppo alle antropologie di Mister Otto, Europe&Italy, e dell’alter ego universale, il Signor Rossi.

Ma quello che l’ha fatto salire agli onori del successo è proprio il film di cui Bonfanti ha parafrasato il titolo, quell’Allegro non troppo, del 1976 , un testo a tecnica mista, in parte dal vero e in parte d’animazione, prodotto e diretto dallo stesso Bruno Bozzetto.

Dichiaratamente ispirato al capolavoro disneyano del 1940, Fantasia, si compone di sei episodi animati (più un finale ideato su diversi cortometraggi di pochi secondi), ciascuno accompagnato da un celebre brano di musica classica – da Stravinskij a Debussy, da Ravel a  Dvořák, da Sibelius a Vivaldi – inseriti in un film-cornice girato dal vero, in bianco e nero, protagonista un esilarante e giovanissimo Maurizio Nichetti.

Ma è giusto ricordare – enfin – che tra i collaboratori ai Disegni Animati di Allegro non troppo c’era anche Giovanni Ferrari, allora una giovane ‘gloria’ dell’animazione, oggi ottimo e conosciuto pittore ed acquarellista ferrarese.

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