Cento
27 Luglio 2016
Intesa fino a fine anno, ma prosegue la cassa integrazione

Schiarita alla Vm, rinnovati i contratti a termine

di Redazione | 2 min

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vm motori 2Cento. Non è la ripresa a pieno regime della produzione, non è l’addio alla Cassa integrazione ma almeno è un segnale positivo: la Vm-Fca ha rinnovato fino a fine anno 145 contratti a termine in scadenza a luglio.

Se da un lato il ricorso alla cassa integrazione continuerà per via del volumi produttivi ridotti, dall’altro dunque i contratti a termine proseguiranno oltre la loro scadenza naturale. L’annuncio è stato dato dalla direzione aziendale nella giornata di martedì ai sindacati sottoscrittori del contratto con Fca

Non tutti hanno beneficiato della proroga, cinque lavoratori infatti sono stati esclusi, pare, per problemi relativi alle performance registrate.

Soddisfazione viene espressa dall’Ugl Metalmeccanici. “Possiamo affermare che i fatti, al momento ci danno ragione. Lo sforzo dell’azienda e del management per confermare il contratto ai 145 lavoratori e lavoratrici sino a dicembre 2106 è stato evidente e in questo modo i lavoratori in questione possono al momento tirare un sospiro di sollievo e vedere il proprio futuro con più serenità: tanti di questi lavoratori e lavoratrici sono alla prima esperienza lavorativa”, afferma il sindacato.

“Certo, non è stata una questione indolore: qualche sacrificio lo abbiamo fatto tutti – spiega Marco Rabboni. Mi riferisco alla cassa integrazione e a qualche giorno di ferie comandato che abbiamo fatto in questi mesi ed è servito ad ammortizzare una situazione di crisi del settore auto evidente e che si protrae da circa un anno obbligando l’azienda ad una programmazione di “corto respiro”. Un sacrificio che abbiamo fatto volentieri e che continueremo a fare ancora con senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la sigla sindacale. Rimanendo fedele ai proprio valori senza mai barattarli in nome di non si sa quale azione sindacale se non quella di rimanere fedele al mandato ricevuto dai lavoratori con il proprio voto. Un sacrificio che continueremo a fare se la situazione lo richiede per il futuro in nome – chiude Rabboni – di un investimento che facciamo in nome della continuità e del legame storico che l’azienda ha con il territorio. Perché a mio avviso essere firmatari del Ccsl non significa firmare cambiali in bianco all’azienda”.

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