Sport
22 Luglio 2016
La ciclista ferrarese racconta la sua avventura lungo la Trans America Race

Settemila chilometri dopo, riecco Ilaria Corli

di Redazione | 2 min

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di Andrea Mainardi

Coraggio, tanta voglia di mettersi in gioco ed una profondissima conoscenza di se stessi. Sono queste e non solo le qualità che hanno permesso ad Ilaria Corli di compiere la sua ennesima impresa sportiva in solitaria, la Trans America Bike Race, attraversando mille difficoltà. I numeri parlano da sé: dall’Oregon alla Virginia, 4270 miglia (quasi 7.000 chilometri) in 33 giorni, 23 ore e 11 minuti, alla media di oltre 200 chilometri al giorno, incontrando le più disparate situazioni logistiche e climatiche.

La partenza è stata sabato 4 giugno, 66 ciclisti al via da Astoria, suddivisi nelle varie categorie, per affrontare questa sfida soprattutto contro sé stessi oltre che per la classifica finale. Tra questi sette italiani, con la ferrarese Ilaria Corli alle prese con la sua prima ultra pedalata. Ilaria è giunta 37esima assoluta e quinta nella sua categoria.

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E’ proprio Ilaria a raccontare i dettagli del suo viaggio: “è stata un’esperienza tanto bella quanto faticosa, di sicuro la più dura che io abbia mai affrontato. Le maggiori difficoltà sono state quelle legate ad un fattore difficilmente allenabile come il clima, passando dai 53 gradi del Colorado arrivando sotto lo zero in Wyoming. Già dall’inizio ho capito che ci avrei messo più dei trenta giorni che mi ero prefissata dovendo cambiare più volte il numero di chilometri che avrei percorso in base a temperatura ed ai punti di ristori lungo la strada. Mi hanno ostacolato anche le tante forature, la scarsa qualità del cibo e la presenza di cani molto aggressivi soprattutto in Kentucky”.

La ciclista però ha anche avuto la fortuna di conoscere il lato ospitale degli Stati Uniti, che spesso non appare nei telegiornali: “ho conosciuto tanta gente accogliente che mi ha aiutato senza chiedere nulla in cambio, anche nei negozi di biciclette non ho mai dovuto pagare nulla. Il tanto sostegno che ho ricevuto anche dall’Italia mi ha dato la forza di andare avanti e ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno seguita”.

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