Politica
19 Luglio 2016
L'associazione: "Non concediamo nuove affiliazioni a chi intende posizione macchinette. Ma la strada è quella di condividere le scelte"

Slot-machine e Arci. Risposta al M5s: “Ecco cosa facciamo”

di Redazione | 3 min

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videolottery slotNon di fa attendere la risposta dell’Arci all’interrogazione del consigliere M5S Claudio Fochi che puntava il dito sulla presenza di circoli affiliati all’associazione in cui sono installate slot-machine.

“Il tema – afferma l’associazione in una nota –  è complesso, e va analizzato seriamente e senza strumentalizzazioni che richiamino connivenze di qualsiasi tipo con questa o quella maggioranza (il riferimento e al legame evidenziato da Fochi tra Arci e Pd, ndr). Il numero crescente di persone colpite dalla malattia da gioco, riconosciuta come nuova piaga sociale dall’organizzazione Mondiale della Sanità, non possono che interrogare l’Arci, spingendola a intervenire in difesa dei propri soci e di tutti i cittadini”.

“In Emilia Romagna nel 2015 – osserva l’associazione  – c’erano 23mila 448 macchinette. Di queste 18mila 233 sono disseminate nei bar e 5 mila 215 in sala giochi; se a questi dati aggiungiamo i 2843 punti vendita gratta e vinci, 2457 ricevitorie, 694 sale scommesse e via dicendo traspare una dimensione del fenomeno virale troppo diffusa. La presidenza dell’Arci di Ferrara ha da tempo avviato la discussione e le conseguenti azioni. Per esempio Arci Ferrara, in seguito ad una precisa delibera, non concede affiliazioni alle nuove basi associative che richiedano di aderire ed intendano posizionare queste macchinette; dal 2008 abbiamo inoltre cancellato convenzioni e servizi con le ditte di noleggio; periodicamente, infine, inviamo informative e comunicazioni ai circoli per cercare di sensibilizzare i gruppi dirigenti sulle compagne di sensibilizzazione oltre, naturalmente, a suggerire di liberarsi degli apparecchi in questione. Negli ultimi anni, in modo coerente a queste decisioni, abbiamo quindi rinunciato ad affiliare alcuni nuovi circoli, ed altri, grazie alle riflessioni condivise con Arci, hanno eliminato dai propri spazi slot machine e videopoker”.

Non è però un percorso privo di difficoltà, o almeno così traspare dalla nota dell’associazione: “Ma in assenza di strumenti adeguati la strada è irta di difficoltà. La ragione principale risiede nella convinzione che il superamento della presenza di questi apparecchi nei circoli deve, necessariamente nascere, per essere efficace, da processi di consapevolezza del gruppo dirigente del circolo, che come associazione continueremo a stimolare. Solo in questo modo si può costruire una vera alternativa per i soci del circolo che, se non realmente consapevoli, potrebbero semplicemente attraversare la strada per entrare nel bar o nella tabaccheria più vicina. La nostra esperienza ci ha ampiamente dimostrato come non si possa risolvere la questione con imposizioni dall’alto, perché la sovranità e l’organizzazione democratica del circolo legittimano e garantiscono la libertà di scelta del circolo stesso, che potrebbe, come in certi casi è successo, non essere d’accordo”.

L’Arci Ferrara chiude poi con un piccolo appunto piccato verso Fochi. “Al consigliere del Movimento 5stelle, così attento alle delibere di assemblea e agli statuti di altri organismi, ricordiamo che qualsiasi azione che possa aiutare a contrastare le malattie da gioco deve essere condivisa da tutti gli attori coinvolti, dalle ditte di noleggio alle amministrazioni, dagli esercizi pubblici ai circoli, dalle forze dell’ordine ai servizi sociali oltre ad una forte azione politica per modificare di livello nazionale un’attività legalizzata. Raccogliamo comunque tutti gli inviti e ci assumiamo l’impegno a proseguire l’azione dissuasiva nei confronti delle residue realtà che ancora non si sono adeguate alle indicazioni di Arci Ferrarra”.

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