Cronaca
14 Luglio 2016
Anche dai domiciliari continuava a perseguitare la sua vittima con minacce via facebook

Il vandalo stalker dell’Ariostea finisce in carcere

di Redazione | 2 min

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Il portone della biblioteca danneggiato dall'incendio

Il portone della biblioteca danneggiato dall’incendio

Anche dopo l’arresto e la detenzione ai domiciliari a Montalbano Jonico – in provincia di Matera -, in casa dei genitori, A. R. il 30enne pugliese meglio conosciuto come il vandalo stalker della biblioteca Ariostea, ha continuato a perseguitare la sua vittima. Al punto da motivare un ordine di arresto e finire dietro le sbarre.

Il giovane era stato assunto in biblioteca per un anno nel febbraio 2015 attraverso il programma Garanzia Giovani, ma al termine del contratto non aveva ottenuto il rinnovo. Già durante il periodo in biblioteca alcuni colleghi avevano fatto presente al direttore della biblioteca, Enrico Spinelli, alcuni comportamenti strani o ossessivi del 30enne, che a quanto risulta era già stato protagonista di episodi di stalking nel 2014 verso la propria ex ragazza. Dopo il mancato rinnovo in biblioteca la situazione precipita: il 13 aprile fa irruzione nell’ufficio del direttore lamentandosi della sua decisione e sbattendo la propria documentazione sulla scrivania, il giorno successivo viene denunciato il primo imbrattamento dei muri e subito dopo, il 15 aprile, Spinelli si accorge di essere pedinato. La notte successiva avviene il primo incendio del portone della biblioteca.

Nel frattempo A.R. aveva cominciato a creare scompiglio anche in altri luoghi: gli uffici del Servizio Giovani del Comune e la Caritas di Ferrara, il cui direttore ha sporto denuncia insieme, anche per i suoi tentativi di asfissiante ‘corteggiamento’ verso due ragazze dello staff. Nel frattempo continuano telefonate ed sms nei confronti di Spinelli e del personale della biblioteca, dove il 19 maggio viene riconosciuto anche come l’autore di una telefonata anonima. Il giorno successivo si presenta invece di persona e a volto scoperto, lanciando una pietra contro un vetro e della vernice blu contro una targa storica, per poi essere nuovamente notato da Spinelli mentre tenta un appostamento vicino alla sua abitazione. Il 25 maggio avviene l’ultimo clamoroso episodio: portone ancora a fuoco e i cognomi dei nemici’ alla Caritas scritte con la vernice blu sui muri.

Nonostante la misura cautelare, disposta dal pm Alberto Savino lo scorso 28 maggio, A.R. ha inviato messaggi di minaccia sul profilo facebook della biblioteca Ariostea diretti al direttore Spinelli. L’inosservanza alle disposizioni e la reiterazione del suo atteggiamento persecutorio ha determinato l’emissione di un nuovo provvedimento restrittivo, con il quale è stata disposta la detenzione in carcere. Dal 7 luglio il 30enne si trova recluso nella casa circondariale di Matera.

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