Politica
29 Giugno 2016
Protesta del M5s. Ferraresi: “Sono 13 i provvedimenti a favore delle banche dal 2013 a prima firma Pd”

Il decreto banche passa alla Camera

di Redazione | 3 min

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La protesta del M5S davanti al ministero dell'Economia

La protesta del M5S davanti al ministero dell’Economia

Il decreto per i rimborsi degli investitori di Carife e delle altre banche finite nel vortice del decreto del 22 novembre ha passato il vaglio della Camera. La questione di fiducia posta dal governo è passata con 336 sì. I no sono stati 178. A favore Partito democratico, Ap e gruppo misto; contro M5S, Lega Nord, Sinistra Italiana, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cor.

Mercoledì si attende il via libera finale sul disegno di legge di conversione del decreto. Oltre alla discussione a Montecitorio, l’approvazione del decreto è stata preceduta da un sit-in di protesta davanti al ministero dell’economia. Presente anche Vittorio Ferraresi, il deputato del M5S eletto nella circoscrizione di Ferrara: “Non c’è solo l’Europa delle procedure e delle banche, c’è anche l’Europa dei valori e del sociale. Questo ha detto Renzi. Sono 13 i provvedimenti a favore delle banche dal 2013 a prima firma Pd, mentre i cittadini non arrivano alla fine del mese. Questa vergogna deve finire. Noi non molleremo”.

Il decreto legge dispone misure per il rimborso degli investitori nelle quattro banche poste in risoluzione nel novembre 2015 e prevede rimborsi ai clienti delle 4 banche oggetto della procedura di risoluzione nel novembre scorso (Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Chieti) che hanno investito in obbligazioni delle banche stesse.

Vittorio Ferraresi

Vittorio Ferraresi

Coloro che hanno acquistato le obbligazioni entro il 12 giugno 2014, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea della Direttiva per il risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie da parte delle istituzioni dell’Unione europea, possono richiedere indennizzi automatici o accedere alla procedura arbitrale. Coloro che hanno investito in obbligazioni successivamente a tale data possono accedere alla procedura arbitrale prevista dalla legge di stabilità per il 2016.

In entrambi i casi, le risorse vengono attinte dal Fondo di solidarietà istituito con la legge di stabilità per il 2016. Per il Fondo di solidarietà viene eliminato il tetto di 100 milioni di euro di ammontare che era stato previsto nella stessa legge di stabilità.

Le modalità di compensazione per i detentori di obbligazioni subordinate emesse dalle 4 banche sono state definite in considerazione di alcune condizioni concomitanti tra di loro.

Gli investitori che hanno acquistato entro il 12 giugno 2014 obbligazioni emesse dalle 4 banche oggetto della procedura di risoluzione nel novembre scorso possono chiedere al Fondo l’erogazione di un indennizzo automatico se ricorre una delle seguenti condizioni: patrimonio mobiliare dell’investitore di valore inferiore a 100.000 euro posseduto al 31 dicembre 2015; ammontare del reddito lordo ai fini Irpef dell’investitore nell’anno 2015 inferiore a 35.000 euro.

L’importo dell’indennizzo automatico è forfettario, pari all’80% del corrispettivo pagato per l’acquisto degli strumenti finanziari detenuti alla data di risoluzione delle banche in liquidazione, al netto di oneri e spese connessi alle operazioni di acquisto e della differenza tra rendimenti ottenuti e tasso sui Btp.

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