Spettacoli
28 Giugno 2016
Il songrwiter irlandese nel Cortile del Castello con il suo ultimo acclamato album. In apertura The Lost Brothers

Glen Hansard presenta “Didn’t He Ramble” a Ferrara Sotto le Stelle

di Redazione | 4 min

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Glen HansardNuovo appuntamento della rassegna Ferrara Sotto le Stelle domani, mercoledì 29 giugno. Nel Cortile del Castello si esibirà in concerto il songwriters Glen Hansard alle ore 21. Apertura di serata affidata alle ore 20 a The Lost Brothers.

Il grande songwriter, già frontman dei Frames, metà degli Swell Season, attore per Alan Parker (“The Commitments”) e vincitore di un Oscar per la colonna sonora di “Once”, presenta a Ferrara il suo ultimo, acclamato “Didn’t He Ramble”, candidato ai Grammy, oltre ai brani che lo hanno reso uno dei musicisti irlandesi più apprezzati a livello internazionale.

Nato a Dublino nel 1970, Hansard lascia la scuola a 13 anni, iniziando ad esibirsi come busker nelle vie della capitale irlandese.

A 20 anni  fonda la band di culto The Frames, con cui comincia a farsi conoscere e ad imporsi nell’ambiente musicale.

Ma la prima, vera affermazione professionale di Hansard avviene in ambito cinematografico: dopo aver frequentato la New York Film Academy School of Acting, si impone all’attenzione internazionale grazie alla partecipazione al film di Alan Parker “The Commitments”, in cui interpreta la parte del chitarrista Outspan Foster. Tuttavia l’artista non conserverà un ricordo positivo dell’esperienza, affermando più volte che si è trattato di una distrazione da una carriera musicale già ben avviata.

Nel frattempo presenta il programma televisivo Other Voices: Songs from a Room dedicato alla scoperta di giovani talenti irlandesi.

In 15 anni di carriera The Frames pubblicheranno 6 album di studio, alcuni dei quali stazioneranno ai primi posti delle classifiche irlandesi.

Nel 2006, insieme alla giovanissima cantante e polistrumentista ceca Markéta Irglová, con cui intreccerà anche un profondo rapporto sentimentale, Glen forma gli Swell Season.

E’ un anno intenso per entrambi, che recitano anche in “Once”, il bel film indipendente di John Carney nel quale un musicista irlandese che si guadagna da vivere aggiustando elettrodomestici e suona per strada sognando di realizzare un album, incontra una ragazza madre, che sogna di possedere un pianoforte tutto suo. La loro passione comune, la musica, crea un rapporto profondo che, tra chiacchierate, passeggiate e canzoni, li spinge ad aiutarsi reciprocamente nel tentativo di realizzare i propri sogni.

La pellicola ha la sua prima mondiale al Sundance, dove riceve il World Cinema Audience Award. Il film trova subito estimatori celebri (Spielberg in primis), raccoglie messe di premi, ma soprattutto è il trampolino di lancio per Hansard e la Irglová, che si aggiudicano l’Oscar per la miglior canzone originale con Falling Slowly.

“Once” ottiene un grande successo anche in Italia, dove viene distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti. Lo stretto rapporto di Glen e Markéta con il cinema prosegue l’anno successivo con la registrazione di una versione di You Ain’t Goin’ Nowhere di Bob Dylan per il film di Todd Haynes Io non sono qui.

Nel 2009, anche a seguito della fine della relazione con Markéta, inizia una nuova stagione per Glen Hansard, che intraprende finalmente la carriera solista. Nel 2011 viene chiamato ad aprire il tour di Eddie Vedder (Pearl Jam) – la collaborazione si ripeterà tre anni dopo – e nel giugno 2012 vede la luce il primo album a suo nome. Rhythm and Repose rappresenta il culmine di due anni di registrazioni tra Chicago, New York e la Francia rurale e invoca le virtù di semplicità e immediatezza. Un lavoro composto da brani che parlano chiaramente, vanno dritti al punto, all’essenza delle cose, senza giri di parole e ambiguità.

Il seguito dell’artista inizia a travalicare i confini nazionali, anche perchè gli vengono commissionati due brani che compaiono nella colonna sonora di un blockbuster quale “The Hunger Games”. A marzo del 2015 Glen dà alle stampe ‘It Was Triumph We Once Proposed…Songs of Jason Molina, un EP tributo per l’amico e collega Jason Molina, mente del progetto Songs:Ohia, prematuramente scomparso due anni fa.

Infine, nel 2015, Hansard pubblica l’album che lo consacra stella di prima grandezza: prodotto con l’aiuto di Thomas Bartlett (The National, Sufjan Stevens), Didn’t He Ramble vede la partecipazione di diversi ospiti illustri, da Sam Beam degli Iron and Wine a John Sheahan dei Dubliners, passando per Sam Amidon dei Vermont. E’ un disco romantico, pieno di saliscendi emotivi, arrangiamenti ben bilanciati e un gusto cantuatorale classico che ha le sue radici in quella che lo stesso Hansard considera la sua personalissima Santa Trinità: “Leonard Cohen, Bob Dylan e Van Morrison, con Bob seduto al centro”.

In apertura, a completare una serata dal sapore prettamente irlandese, The Lost Brothers, l’irish duo formato da Mark McCausland e Oisin Leech, quattro album all’attivo, collaborazioni celebri (Arctic Monkeys su tutte), una solida reputazione in patria e inviti su alcuni dei palchi più prestigiosi del mondo, dal South By Southwest a Glastonbury.

Ingresso: 20 euro. Info: 348-6117254  www.ferrarasottolestelle.it

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