Politica
27 Giugno 2016
Previsto in mattinata l'abbattimento di altri quattro tigli. Gli ambientalisti saranno presenti

Alberi e stadio, nuova protesta oggi in via Cassoli

di Redazione | 4 min

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255a07de-b9ae-4847-b050-1d50b0536704Sono previsti per oggi, 27 giugno, gli abbattimenti di altri quattro alberi attorno allo stadio, questa volta sul lato di via Cassoli. E alcuni ambientalisti si danno appuntamento per una nuova manifestazione, mezz’ora prima dell’inizio dei lavori, cioé alle 7.30.

Dopo la protesta dello scorso 22 giugno, con gli attivisti che si sono incatenati ad alcune delle alberature della zona, ora gli abbattimenti programmati per riuscire a realizzare i lavori di adeguamenti dello stadio vengono nuovamente contestati da più parti e questa volta i manifestanti si preparano alla richiedere la documentazione che, a loro parere, mancherebbe. Già il 22 giugno uno dei manifestanti, il medico igienista Luigi Gasparini, aveva chiesto di parlare con il responsabile del controllo sui lavori (Polizia Municipale) il quale “mi ha detto che non aveva nessun documento da farmi vedere e mi ha consigliato di rivolgermi a Ferruccio Lanzoni dirigente responsabile  dei lavori dell’amministrazione comunale. Cosa che ho fatto e che si è concretizzata con richiesta di accesso agli atti”.

Gli ambientalisti si fanno forza del parere espresso da Giovanni Lo Savio, già presidente nazionale di Italia Nostra, secondo il quale “le strade pubbliche sono soggette ex lege (come ogni bene di appartenenza pubblica risalente ad oltre 70 anni) alla tutela di bene culturale e l’abbattimento delle alberature stradali deve essere portato alla valutazione della soprintendenza. Principio che Italia Nostra ha fatto valere qui in Emilia in più occasioni e recentemente a Forlì, con alterna fortuna per la verità (sol che possano le soprintendenze scantonano). Mi par di capire che nel caso ferrarese quella competenza, ineludibile, non sia stata attivata”.

Gasparini fa inoltre appello ai consiglieri comunali del M5S chiedendo loro di “intervenire nell’ambito delle loro funzioni istituzionali, chiedendo lunedì mattina in loco l’esibizione di tutta la documentazione amministrativa concernente l’abbattimento degli alberi e quella di cantiere, anche per verificare se vi possono essere delle mancanze o delle incompletezze documentali eventualmente rivolgendosi anche a competenti Enti di Controllo come ad esempio la Medicina del Lavoro, il Corpo Forestale dello Stato, la Soprintendenza Belle arti e paesaggio  per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, ed altri eventuali”.

Marco Bondesan dell’Associazione Naturalisti Ferraresi riporta inoltre la risposta ottenuta dal Settore opere pubbliche e mobilità del Comune di Ferrara alla richiesta – sottoscritta anche da Garden Club, Italia Nostra, Lipu, Medici per l’Ambiente, Wwf, Comitato Zona Stadio, Italia Unica e Circolo Legambiente Delta del Po – di sospendere il taglio degli alberi presso lo Stadio per verificare l’esistenza di eventuali soluzioni alternative. “Nulla è stato trascurato – risponde il Settore opere pubbliche e mobilità – al fine di minimizzare gli abbattimenti e la decisione di procedere in tal senso è maturata a seguito di un lungo dibattito con gli enti preposti al controllo della sicurezza degli impianti sportivi (oltre alla Commissioni Provinciali organizzate presso la Prefettura)”. “Peccato – commenta Bondesan – che si dimentichino sistematicamente di comunicare con i cittadini, oltreché con le associazioni che tanto hanno fatto e stanno facendo per valorizzare Ferrara, il suo paesaggio e l’ambiente”.

Una risposta che anche Gasparini ritiene non soddisfacente, per diversi motivi. “Non è spiegato – dice – come mai i manufatti non consentono di mantenere in essere 12 alberi su corso Piave e 4 alberi su via Cassoli. Non è spiegato come mai gli alberi da abbattere su  via Cassoli ora sono diventati 4 (invece prima erano 3 in base al comunicato stringato apparso sul sito del Comune di Ferrara). Non sono state descritte neanche in maniera sommaria le possibilità alternative. Come mai è stato fatto un lungo dibattito solo con gli enti preposti al controllo della sicurezza degli impianti sportivi e non anche con i cittadini e con gli Enti e le Associazioni che li rappresentano e che hanno funzioni di tutela degli alberi e del patrimonio naturale e storico-culturale della nostra città? Sono stati chiesti ed acquisiti in merito pareri per esempio di enti come Corpo Forestale dello Stato, della Soprintendenza Belle arti e paesaggio  per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, etc.? L’affermazione “Nulla è stato trascurato al fine di minimizzare gli abbattimenti” fa pensare che in realtà non siano stati prese in considerazione soluzione alternative agli abbattimenti e comunque tale affermazione avrebbe dovuto essere circostanziata da atti pubblici trasparenti pubblicati sul sito del Comune di Ferrara in tempo reale ai sensi della Convenzione di Aarhus del giugno 1998 e del Dlgs 195/05 al fine di permettere la partecipazione dei cittadini alle decisioni in materia ambientale, diritto sancito da suddetta Convenzione di Aarhus e dalle successive normative comunitarie e nazionali”

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