Mentre un intero paese, quello di Occhiobello, piange Sandro Rasi, il 59enne deceduto venerdì sera in seguito a un infortunio sul lavoro dietro i cancelli di piazzale Donegani, a Ferrara ci si interroga in tema di sicurezza nel petrolchimico.
In attesa di capire la dinamica esatta della tragedia, il pm Ombretta Volta ha disposto l’autopsia. Sembra che Rasi, intento a scaricare tubi di metallo dalla piattaforma di un furgone, abbia perso l’equilibrio e sia caduto a terra sbattendo la testa. Forse per un malore, forse per uno sportello che si sarebbe aperto all’improvviso. Ancora non c’è una versione univoca.
Intanto sulla drammatica morte di Rasi, che lascia la moglie Claudia e la figlia Giulia, si interroga Fausto Chiarioni, segretario provinciale della Filctem, che conferma come non ci sia ancora una dinamica ufficiale: “ci è stato detto che l’operaio ha avuto un arresto cardiaco. Non sappiamo se l’arresto cardiaco sia avvenuto per un malore e quindi abbia causato la perdita di equilibrio e quindi la caduta, oppure se sia intervenuto successivamente. La causa della morte dovrebbe essere però riconducibile al trauma cranico subito con la caduta dal camioncino”.
Sandro Rasi
Il racconto fatto dal collega della Bersud intento anche lui alle operazioni di carico-scarico sembra avvalorare la seconda ipotesi: l’altro operaio era si spalle in quel momento. Racconterebbe, il condizionale è d’obbligo in quanto sono dichiarazioni de relato, di aver sentito un tonfo, di essersi voltato di aver visto il sangue. Rasi si sarebbe alzato per qualche secondo, avrebbe pronunciato qualcosa per poi perdere definitivamente i sensi.
A ogni modo, “credo che l’ondata così repentina di caldo – prosegue Chiarioni – abbia generato una serie di problemi quel giorno, visto che poco prima, sempre nel petrolchimico, un altro lavoratore aveva accusato un malore. Sarebbe inopportuno speculare su questo caso, e finché non ci sarà una ricostruzione esatta della dinamica bisogna muoversi con molta cautela. Allo stesso modo però va detto che bisogna essere molto attenti nel gestire le attività di lavoro pesante quando si opera in condizioni climatiche complicate che presentano rischi elevati”.
Il segretario Filctem fa infatti notare che quello di Rasi “non è il primo evento drammatico cui assistiamo all’interno del petrolchimico e per questo c’è l’esigenza di arrivare quanto prima alla sottoscrizione di un protocollo appalti che da mesi langue nel cassetto per colpa di alcuni. Auspico che questo fatto drammatico porti le parti interessate, nello specifico Unindustria e le aziende insediate, alla definizione di un sistema di regole adatte alla situazione. In primo luogo all’introduzione della figura di un rappresentante della sicurezza del sito”.
Sull’episodio si pronuncia anche Samuele Lodi, segretario della Fiom (l’operaio era un lavoratore metalmeccanico), che nel rivolgere il proprio pensiero alla famiglia e agli amici del 59enne, attende l’esito dell’autopsia per “poter avere un quadro clinico completo e trarre le prime conclusioni”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com