La “cerimonia” di consegna nella Sala dei Comuni del Castello Estense di tre attestati al Comune di Ferrara, da parte del direttore generale di Certiquality Umberto Chiminazzo, lascia sospettare si tratti di un altro episodio autocelebrativo taglianesco, con foto trionfale di gruppo inviata ai media di dirigenti comunali, sindaco, e pacchiana ostentazione di patacche certificatici.
C’è molta distanza dalla sobria filosofia che sottende queste certificazioni ambientali, strumenti volontari di autocontrollo e responsabilizzazione avviati da soggetti disposti ad impegnarsi per osservare le disposizioni di legge in materia, a migliorare le proprie prestazioni, la trasparenza verso l’esterno, l’efficienza interna, ecc. Ad un atteggiamento nominale così virtuoso non si confà lo sbraco di una esibizione finale in stile Kim Jong-un. Tanto più che “la premiazione” non è dovuta al merito riconosciuto da un’autorità morale indipendente, essendo l’ente certificatore una società fornitrice privata del Comune, che si fa profumatamente pagare per il suo lavoro.
Per certi versi, il vero trionfatore presente in foto è il Chiminazzo, visti i tre contratti di certificazione comunale al suo attivo.
E cosa cambi davvero nella virtù della gestione comunale, è tutto da vedere nei fatti. L’abitudine del Comune al riscaldamento invernale del Palazzo Municipale anche al di fuori delle fasce orarie è un buon indizio di quanto le patacche possano valere come medaglieri da parata sulla Piazza Rossa più che da vere crescite culturali e professionali.
Paolo Giardini