C’è ancora incredulità nell’ambiente dopo le improvvise dimissioni del direttore generale dell’Ausl di Ferrara Paola Bardasi. Le motivazioni, nonostante i motivi familiari addotti ufficiosamente, sarebbero da ricondurre a quanto anticipato già ieri da Estense.com: elementi mancanti nel bilancio dell’Ausl di Bologna di bilancio anteriori al 2004 (anno dell’unificazione delle tre aziende sanitarie felsinee). Alcuni immobili di pregio di proprietà dell’azienda non sono stati rappresentati nel bilancio aziendale. Beni di rilevante valore che non figuravano nello stato patrimoniale della Ausl di Bologna.
E in quell’anno la Bardasi era direttore del servizio finanze di quell’azienda. Qualcosa di più di saprà martedì prossimo, quando i documenti finiranno nel mirino della commissione Politiche per la salute e Politiche sociali dell’assemblea legislativa regionale.
Marcella Zappaterra, consigliere ferrarese e vicepresidente della commissione, non rilascia al momento dichiarazioni chiarificatrici, mentre Raffaella Sensoli, consigliere del M5S, ammette di aver appreso la notizia da Estense.com e attende di prendere visione degli atti per “esaminarli con cura e trarre in seguito le opportune conclusioni”.
E mentre da Via Cassoli continua a latitare una spiegazione ufficiale delle dimissioni, si accumulano le voci di possibili risvolti giudiziari della questione. Tutto però deve passare prima per il vaglio amministrativo: sarà la Regione a cercare di capire, attraverso una perizia, il motivo delle discrepanze tra alcune poste inserite nello stato patrimoniale della Ausl di Bologna e i beni immobili inventariati.
Da quanto esaminato fino ad oggi risulta assente la valorizzazione del complesso di Santa Maria della Vita, dal 2006 affidato alla gestione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, riaperto al pubblico a maggio 2010 in seguito a importanti restauri, che rappresenta
il più importante esemplare di Barocco bolognese (al suo interno è anche custodito il famoso Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca).
L’attuale direttore generale dell’Ausl di Bologna, Chiara Gibertoni, spiega al Corriere di Bologna che è presente “solo una valutazione a fini assicurativi, ora stiamo facendo fare una perizia. E abbiamo notato anche valori sottostimati”.
Il tutto per qualcosa come 35 milioni di euro su un bilancio di 1.800 milioni. Di questo è già stata informata la procura.
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