Economia e Lavoro
14 Giugno 2016
Federchimica istituisce Premio di Laurea in memoria del prof. Dondi. L’assessore Ferri: “Settore centrale per la ripresa”

Bonifiche e sicurezza sul lavoro, il petrolchimico è fiore all’occhiello

di Redazione | 3 min

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index2di Silvia Franzoni

I coordinatori di Responsible Care – il programma internazionale che dal 1984 impegna l’industria Chimica mondiale a contribuire allo sviluppo sostenibile, e che in Italia è adottato da 165 imprese associate a Federchimica –  hanno scelto Ferrara per la 14ª Conferenza sulla chimica sostenibile, svoltasi presso la Pinacoteca Nazionale, perché “il Polo chimico ferrarese è un fiore all’occhiello”.

Parola di Cosimo Franco, presidente Responsible Care – Federchimica, che rincara: “la proficua collaborazione fra imprese e amministrazioni pubbliche rende il sito chimico ferrarese un modello che si spera di poter adottare anche a livello nazionale”. Una analisi che trova concordi anche Roberto Bonora (direttore Unindustria Ferrara) e l’assessore comunale Caterina Ferri, che evidenziano come il “caso straordinario di Ferrara sia stato possibile grazie ad una re-industrializzazione” conseguita all’accordo di programma del 2001, e scaturisca dunque “da una responsabilità condivisa tra imprese e amministrazione”, entrambi consci che “la centralità della chimica – sottolinea Ferri – non riguarda solo la nostra città ma è il Paese a non poter prescindere dall’industria chimica per uscire dalla recessione economica”.

index3Una eccellenza, quella del petrolchimico ferrarese, che si lega anche all’indice di frequenza di infortuni (numero di infortuni denunciati per milione di ore lavorate), nettamente inferiore alla media nazionale: nel 2014 si attesta (dati Federchimica, Responsible Care) su 2,5 (di cui 1,3 accaduto in itinere) e per il 46% dei casi è legato a carenze comportamentali.

I dati servono a rendere una più generale “rinascita silenziosa della chimica”. Un settore capace “di ridurre, dal 1990, le emissioni in acqua del 65%, quelle in aria del 95%, capace di diminuire i consumi idrici del 29% e quelli energetici del 38%”, come sciorina Franco. Un settore che può giocare un ruolo fondamentale nella sfida “enorme ma non impossibile” di invertire la rotta verso un modello economico basato non sulla crescita, ma sullo sviluppo sostenibile, capace dunque di “una nuova coscienza etica – conclude – che tuteli ambiente, società ed economia”.

Ma il Polo ferrarese è un fiore all’occhiello anche in tema di bonifiche. Grazie ad un proficua collaborazione fra imprese e amministrazioni pubbliche, infatti, il sito chimico ferrarese rappresenta in Italia un vero caso di successo nella gestione dei procedimenti di bonifica e nel coordinamento tra le attività di risanamento delle matrici ambientali e attività industriali in esercizio.
Lodi su questo versante arrivano da Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate. Dalla recente comparazione fatta in sede parlamentare tra i siti del quadrilatero Nord (Mantova, Marghera, Ferrara, Ravenna), “l’interlocuzione proattiva e il dialogo trasparente tra pubblica amministrazione e imprese – spiega il deputato – rendono Ferrara e Ravenna due eccellenze”.

indexI casi di successo nel locale, però, non possono nascondere criticità a livello nazionale. “Ci sono voluti 21 anni – spiega Bratti – per arrivare alla legge 68/2015 che punisce penalmente i reati ambientali, e 10 per arrivare al Ddl 1458 che riforma il sistema delle agenzie ambientali: nell’agenda politica non c’è mai stata una discussione riguardante la centralizzazione e l’autonomia degli enti tecnici di controllo, mai prima d’ora”.

E il mondo dell’impresa soffre – lo testimoniano alcuni interventi dal pubblico – di “operazioni invasive della burocrazia, figlie del secolo scorso”. L’impaccio delle norme, però, non può risolversi con il solo colpo di spugna. Serve invece “sì, una politica che non interferisca con il tecnico – conclude – ma anche un sistema di controllo all’altezza”.

Al termine del suo intervento, Bratti ha fra l’altro annunciato l’istituzione del Premio di Laurea, promosso da Federchimica, in memoria del prof. Francesco Dondi, ordinario di Chimica Analitica dell’Università di Ferrara, particolarmente sensibile ai temi della sostenibilità ambientale.

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