Politica
11 Giugno 2016
Il deputato del Pd ha presentato il bilancio di un anno da parlamentare

Bratti riparte dai reati ambientali

di Redazione | 3 min

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2bd3127f-1359-4dce-876f-4ad0a8672e43“Un anno impegnativo con risultati importanti” quello che ha presentato in sede di bilancio l’onorevole Alessandro Bratti, deputato ferrarese alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico. Ieri, venerdì 10 giugno nella Sala Arengo del Municipio, Bratti ha dialogato con Dalia Bighinati di Telestense presentando un rendiconto della sua attività nei palazzi romani e non solo.

Ad introdurre la chiacchierata tra la giornalista e il parlamentare l’intervento di Luigi Vitellio, segretario provinciale Pd che ha ricordato come “La politica non deve solo costare meno, ma essere più efficace e efficiente.Quando qualcuno viene qui e rendiconta è un risultato positivo e importante”. Presente anche Paolo Calvano, segretario regionale Pd che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa del parlamentare: “La credibilità si ottiene con  verifica e valutazione del singolo soggetto politico,e del partito ad esso collegato. Esssere qui oggi significa se si lavora in squadra è più facile portare a casa risultati”.

L’ex direttore di Arpa ed assessore del Comune di Ferrara è infatti attualmente presidente della Commissione Bicamerale d’inchiesta sugli illeciti collegati al ciclo dei rifiuti. Un ruolo che ha assorbito la parte maggiore dell’attività istituzionale di Bratti. Il suo agire da parlamentare sono state orientate, come ha ricordato lo stesso Bratti da un principio preciso: “ho cercato di evitare di prendere iniziative sul territorio a meno di richieste o coinvolgimenti provenienti da chi nel territorio ci lavora”. Il riferimento era al tentativo di riforma della governance del Parco del Delta del Po, “per rilanciare l’idea di un parco unico in Italia e facilitare il dialogo tra enti ed istituzioni afferenti a regioni diverse”. L’attività di commissione ha portato il deputato ferrarese in giro per l’Italia “perché recarsi sul posto ha tutt’altro impatto rispetto ad una semplice audizione a Roma”. Tanti i problemi e tanti i siti visitati da Bratti e dai membri della commissione (12 deputati e 12 senatori, ndr.) che portano come eredità la considerazione che “in Italia siamo molto attenti al rispetto delle procedure invece che alla finalizzazione dei procedimenti, cioè le bonifiche”. Delle 20 indagini aperte dalla commissione presieduta da Bratti 4 si sono già chiuse. “Ma abbiamo provato a spingerci oltre cercando di porre rimedio ad eventuali carenze legislative e offrire soluzioni concrete”. Come nel caso della destinazione di risorse alla bonifica dell’amianto nello stabilimento Isochimica ad Avellino nell’ultima legge di Stabilità.

I 12 mesi tra marzo 2015 e marzo 2016 sono effettivamente stati ricchi di soddisfazioni per il presidente del gruppo Ecologisti Democratici. Dopo 21 anni è stata infatti approvata la legge per l’introduzione dei reati ambientali nel Codice Penale, un testo seguito da Bratti “fin dalla presentazione dei diversi disegni di legge in commissione”.

C’è stato modo di parlare anche “dei giudizi positivi giunti sulla bonifica del Petrolchimico di Ferrara, per i pochi soldi pubblici spesi, gli accordi funzionanti. Benché ci siano alcuni aspetti da migliorare – ha ricordato Bratti – la risposta è stata efficiente ed efficace”.

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