Goro
3 Giugno 2016
Il sindaco punta alla riconferma: "Non partiamo da zero, ma dobbiamo lavorare per completare il miglioramento"

Goro tra Unesco e attività costiere per Diego Viviani

di Redazione | 5 min

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Diego Viviani

Diego Viviani

di Giuseppe Malatesta

Nell’ottica di un’area vasta che abbatta i confini amministrativi dei comuni del Delta, quale ruolo individua per Goro e per la sua comunità, in relazione anche a caratteristiche e potenzialità dei “vicini di casa”?

In un contesto di area vasta, identificabile con i confini amministrativi dell’attuale unione dei comuni del delta del Po, il ruolo del Comune di Goro si può facilmente riassumere nelle attività legate alla costa. Chiaramente dovrà occuparsi della pesca e soprattutto dell’acquacultura. Inoltre potrà dare il proprio contributo nella gestione delle problematiche ambientali inerenti alle zone umide e al dissesto idrogeologico: sia sulla costa che lungo l’asta del fiume Po. Infine giocherà un ruolo determinante in ambito turistico, rappresentando una meta per tutti gli escursionisti amanti della natura e del mare. Questi potranno vivere il suggestivo fascino dell’area deltizia, visitando il nostro territorio comunale, totalmente inserito all’interno del Parco del Delta del Po; che da poco è stato insignito del titolo M.A.B. (Man at Biosphere) dall’ Unesco.

L’‘isola dell’amore’ e il Faro: quali strategie di recupero, fruizione e valorizzazione per una location di grande valore naturalistico e storico-architettonico inserita nella ‘Riserva Mab Unesco’?

Il Faro di Goro rientra nel progetto di valorizzazione dei beni demaniali messo in atto dall’agenzia Demanio. In questo contesto rientrano tutte le strutture demaniali di particolare pregio funzionalità. A questo proposito il Comune di Goro e l’Agenzia Demanio di Bologna hanno sottoscritto una convenzione approvata nel consiglio comunale del 28/04/2016. L’eventuale sviluppo delle attività turistiche ed escursionistiche del nostro territorio, non può prescindere dalla valorizzazione del punto nodale rappresentato dal Faro. Per questo motivo dovremo adoperarci affinché l’Agenzia Demanio emetta il bando di assegnazione alla gestione della struttura al più presto, (per ora previsto nel mese di giugno). Nel frattempo ci impegneremo a garantire la fruizione dell’isola organizzando un nuovo servizio di traghetto. Inoltre è nostra intenzione, candidare nella prossima programmazione di fondi europei il progetto di ripristino del percorso ciclabile che unisce l’abitato di Gorino al Faro passando per la “Lanterna Vecchia”. In questo modo gli eventuali turisti potranno avere la possibilità di gustare questo lembo di territorio in maniera dinamica; in bicicletta, a piedi e in barca.

La maggior parte dei candidati delle tre liste provengono dal mondo della pesca: un fedele specchio della vostra comunità. In termini occupazionali quanto crede si possa fare per ampliare le opportunità lavorative per i giovani che scelgono un percorso formativo o universitario diverso? Crede valga la pena spendere energie e risorse in questo senso oppure ritiene di potenziare ulteriormente il settore ittico per aumentarne la capienza occupazionale?

Personalmente ritengo che sia doveroso fare in modo di aumentare la quantità di ragazzi che intendono raggiungere una istruzione scolastica di tipo universitario. Possibilmente sarebbe utile che il sistema delle cooperative della pesca si dotasse di strumenti di valorizzazione di questo processo formativo, finalizzati al reintegro dei ragazzi. Infatti, questi una volta laureati possono rappresentare un valore aggiunto per tutto il comparto. Credo che non vi siano le condizioni per aumentare il numero di occupati nel settore della molluschicoltura, ma sono convinto che se si vogliono raggiungere maggiori risultati, sia necessario aumentare il livello qualitativo di coloro che si troveranno a gestire le cooperative in un prossimo futuro. A questo proposito si rende indispensabile il reintegro programmato e finalizzato ad avere consigli di amministrazione con competenze diversificate: di natura biologica, ingegneristica, economica e legale.

Goro e la frazione di Gorino sono le località più distanti dai grandi ospedale della provincia, probabilmente tra quelle coinvolte maggiormente nella mobilità passiva verso i presidi del rodigino. Un problema da risolvere o un processo ‘fisiologico’ con cui le dirigenze sanitarie devono fare i conti?

La situazione dei servizi sanitari nelle zone prossime ai confini regionali è da valutare in un’ottica più ampia. Solitamente la programmazione sanitaria viene declinata da ogni regione attraverso le A.S.L. nei territori competenti. Negli ultimi anni a causa della riduzione della spesa, le programmazioni sanitarie hanno dovuto fare i conti non solo con la disponibilità di erogare servizi sempre più efficienti e rispondenti alle necessità del cittadino, ma anche facendo quadrare i bilanci (in passato non è stato sempre così). Quindi in un territorio di confine come il nostro ad esempio non sarebbe ipotizzabile costruire una struttura sanitaria immediatamente a ridosso del confine dove ne esiste già una dall’altra parte. In quest’ottica va interpretata la cosiddetta mobilità passiva che alla fine vede tutta una serie di compensazioni lungo i confini regionali e tutto comunque termina nel bilancio sanitario nazionale. A questo punto entrano in gioco altri fattori che inducono i nostri cittadini a rivolgersi alle diverse strutture sanitarie anche del vicino veneto, legati alla distanza, alle liste di attesa e nel caso delle visite specialistiche alla ricerca di strutture all’avanguardia. Fatte queste considerazioni auspico che il territorio del Delta Ferrarese è del Delta Veneto non dialoghino solo per gli aspetti legati al turismo e all’ ambiente (vedi M.A.B. UNESCO), ma anche in materia di sanità così da fornire ai cittadini di quest’area i migliori servizi possibili.

A Goro la cabala indica sempre una riconferma del precedente mandato. Andrà così anche questa volta?

Evidentemente la cabala non è un fattore tangibile e su cui si possono impostare campagne elettorali. Noi della lista “Goro e Gorino nel cuore” ci siamo impegnati a fondo sin dal primo momento in cui abbiamo deciso di accettare questa candidatura. Il nostro programma è dettato dalla consapevolezza che vi sono diverse cose da fare per migliorare gli abitati e i servizi che vengono erogati nella nostra comunità, ma che fortunatamente non si parte da zero e bisogna lavorare per completare un puzzle nell’ottica del miglioramento. Resta il fatto che se la suddetta cabala si ripeterà, la accetteremo di buon grado.

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