Politica
1 Giugno 2016
L'esponente del Carroccio di nuovo davanti all'immobile di via Beethoven: "Ci torneremo ogni settimana". Con lui anche Di Martino (Fi)

Lodi (Ln): “In estate portiamo Salvini al Palaspecchi”

di Redazione | 2 min

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Lodi Di Martino PalaspecchiNicola Lodi è tornato al Palaspecchi – e ha promesso che ci ritornerà ogni settimana – con la sua ormai usuale diretta su Facebook da dove ha annunciato l’arrivo del segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini, a Ferrara, con prima tappa proprio al palazzo di via Beethoven.

Non subito, nel corso dell’estate, sicuramente dopo le elezioni amministrative del 5 giugno.

Ad accompagnarlo questa volta, oltre a un gruppo di cittadini, anche Cristiano Di Martino, consigliere provinciale di Forza Italia, mostratosi negli ultimi tempi molto vicino alle idee della Lega Nord sul tema sicurezza. Lodi ha parlato delle minacce subite qualche giorno fa ad opera di alcuni inquilini abusivi durante un sit-in e del progetto di Cassa Depositi e Prestiti per la riqualificazione dell’edificio, ribadendo che – a suo dire – non si dovrebbe fare per non sprecare soldi, e consigliando al Comune di demolirlo a sue spese per poi rivalersi sulla società proprietaria e di attivarsi subito per lo sgombero.

A prendere la parola è stato anche uno dei cittadini presenti – Sergio, presentato come attività di lungo corso – che ha invitato il sindaco e le autorità a darsi da fare per risolvere la situazione: “Fate ciò che dovete fare: dovete pensare prima ai cittadini ferraresi e poi agli altri se c’è la possibilità. Siamo noi che vi paghiamo lo stipendio. Invito tutti i cittadini a non dare corda a queste persone: quando vedete qualcuno che interviene per fare l’elemosina, reagite. Bisogna fare terra bruciata intorno a queste persone che stanno infestando la città di Ferrara”. L’uomo poco prima aveva definito gli inquilini come “persone non degne di vivere nel contesto della nostra società” e ha paventato scenari poco chiari in caso di inerzia: “Prima o poi succederà qualcosa di non consono al popolo ferrarese”.

Lodi dal canto suo ha abbandonato il tema del numero di occupanti, fino a poco tempo fa suo cavallo di battaglia, usato anche in alcune interrogazioni parlamentari della Lega: “Anche uno per noi è troppo”. Il responsabile immigrazione e sicurezza del Carroccio cittadino ha anche fatto una rettifica rispetto alle sue precedenti affermazioni sempre sugli inquilini, derivante – ha detto – da un contatto con la comunità romena “indignata per alcune affermazioni”: “Effettivamente qui dentro ci sono dei Rom che non c’entrano assolutamente nulla con i rumeni: sono zingari – ha precisato -, persone che a Ferrara sono conosciute e delinquono da anni”.

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