Politica
30 Maggio 2016

Sviluppo. ‘Piccolo è bello’ non funziona più

di Redazione | 3 min

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843367e5-14b7-43e3-9014-dcedeb2b8281Si è tenuto nella Sala Arengo del municipio un confronto tematico nell’ambito della campagna SiCura Lavoro lanciata dal Pd Ferrara, avente per tema la creazione di sinergie e l’impiego ottimale delle risorse per favorire lo sviluppo del territorio. Introducendo l’incontro, la responsabile lavoro della segreteria provinciale Pd Ferrara, Sabrina Cherubini, ha evidenziato come “la dinamica relazionale tra filiera istituzionale, agenzie di sviluppo e mondo imprenditoriale rappresenti la chiave di volta per accrescere la capacità competitiva delle imprese e valorizzare la vocazione produttiva di ciascun territorio, favorendo una buona occupazione di elevata professionalità”. Una condivisione d’intenti che, come ricordato dall’assessore Caterina Ferri, “è alla base della declinazione territoriale del Patto del lavoro regionale, recentemente presentato alle parti sociali, per realizzare l’ambizioso progetto di fare di Ferrara una città attrattiva per le imprese e accogliente per i suoi abitanti”.

L’europarlamentare Damiano Zoffoli ha poi sottolineato che “l’impiego delle risorse economiche derivanti dai finanziamento europei non può essere frutto di improvvisazione, occorre partire dai bisogni reali della comunità e del territorio per poi costruire una progettazione efficace e funzionale al tessuto economico locale. A tal fine è essenziale che le modalità di accesso ai fondi di finanziamento europeo siano parte del patrimonio di conoscenze degli amministratori e del management aziendale”. Coniugando la sua esperienza da europarlamentare con un passato da amministratore locale (è stato sindaco di Cesenatico per otto anni) e rilevando come l’Italia non si sia dimostrata tra i Paesi più virtuosi nel catturare le risorse europee, Zoffoli ha voluto dare un contributo alla diffusione delle informazioni con due guide (disponibili on line) una rivolta alle imprese e una agli amministratori locali.

Naturalmente, accanto a una maggiore dimestichezza con le regole, servono anche le capacità di progettare e fare rete, ossia l’expertise necessaria all’analisi del territorio e all’implementazione dei programmi di sviluppo locale, che fa capo alle due agenzie di sviluppo del territorio ferrarese, SIPRO e Delta 2000. I due presidenti, rispettivamente Caterina Brancaleoni e Lorenzo Marchesini, hanno illustrato l’attività di pianificazione in corso, evidenziando opportunità e potenzialità del territorio per sviluppare sinergicamente alcuni filoni imprenditoriali.

Nelle conclusioni il segretario provinciale dem Luigi Vitellio ha sottolineato “l’ambivalente rapporto con l’Europa: lontana e macchinosa nei suoi meccanismi decisionali e al tempo stesso ormai imprescindibile elemento della filiera istituzionale per quanto riguarda il reperimento di risorse finanziarie”.

“Non è più pensabile”, ha affermato Vitellio, “tornare ad impostare strategie politiche di crescita pensando ai campanili, a maggior ragione quando si tratta di concretizzare progetti con il fine di attingere ai Fondi europei. Così come occorre superare una visione di contrapposizione tra il Comune capoluogo e i Comuni della provincia: oggi sempre più si pone con forza il tema della qualificazione e dello sviluppo territoriale, a partire dalla dimensione complessiva di Ferrara, con le sue eccellenze culturali, turistiche, ambientali e naturalistiche. Nell’attuale quadro di contesto non è più sostenibile un ragionamento per settori di appartenenza”.

L’assetto istituzionale è fondamentale. “Evidentemente cosi come siamo oggi, anche alla luce della dissoluzione delle Provincie, non siamo pronti nel dare risposte nuove a contesti che sicuramente chiedono grandi cambiamenti. “Piccolo è bello” non funziona più. Ovvero è ancora fondamentale nel preservare e conoscere il “chi siamo”. Ma non è sufficiente per progettare quello che “vogliamo essere”. Non più i localismi, sia nelle istituzioni che nelle imprese. Neppure in “pezzi del territorio” ma in Aree Vaste. Dove le “relazioni”, messe a sistema, producono opportunità diffuse, o almeno “di non esser tagliati fuori”. Noi siamo, per governare i cambiamenti”.

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