Alan Fabbri, Diego Contri, Nicola Molteni e Marco Pettazzoni

di Serena Vezzani

Renazzo. “La difesa è sempre legittima”: si è parlato di questo ieri, sabato 28 maggio, alle 18.30 al Roxy bar, con il candidato sindaco Diego Contri (Ln, Fi, Noi che.., Progetto centese e Rinascita socialdemocratica), i capogruppo regionali Marco Pettazzoni e Alan Fabbri, e Nicola Molteni, deputato Ln e primo firmatario della raccolta firme – d’iniziativa popolare – per una proposta di legge.

Una proposta che, nello specifico, chiede l’abolizione del processo per chi si difende nella propria abitazione, dell’eccesso colposo di legittima difesa, la discrezionalità del magistrato, un carcere senza sconti di pena, premi o benefici per aggresori, un aumento delle pene per i furti in abitazione.

“Abbiamo scelto Renazzo perché è, purtroppo, un simbolo della mattanza accaduta a Cloe Govoni qualche mese fa – è stato il commento di Fabbri. – Dobbiamo difenderci da chi ci vuole conquistare in termini di territorio e diritto: si tratta di buonsenso e di giustizia, dà il rispetto che gli italiani si meritano. Limiterà i danni di un’immigrazione incontrollata e dei facili e facinorosi che ci entrano in casa sapendo di poter fare ciò che vogliono”.

“Un Paese serio l’immigrazione se la sceglie – ha detto Molteni. – La sicurezza è una priorità, la sicurezza è libertà. Tocca allo Stato garantirla: se non difende i cittadini e il principio della certezza della pena, chiediamo che il cittadino almeno nella propria casa possa difendere il proprio domicilio. Il domicilio è sacro”.

Poi un attacco al Pd centese e al governo Renzi: “Non siamo gli eroi che risolvono i problemi dal nulla, ma non fidatevi di altri candidati del centrodestra: è la Lega l’unico traino possibile all’opposizione a Renzi, l’unica alternativa politica che forse, a ottobre, potrà governare con Salvini – ha proseguito Fabbri. “Il sistema di Renzi ha massacrato il Paese, non possiamo accogliere tutti: non disperdete voti a chi si è candidato per interessi personalistici o a chi ha tradito il legame elettorale col proprio comune, non fate andare Lodi al ballottaggio “.