Attualità
29 Maggio 2016
Presidio durante le prove in piazza Ariostea. "Le persone stanno prendendo consapevolezza"

Gli animalisti contro il Palio: “Animali vittime del business”

di Redazione | 3 min

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Le corse del Palio sono solo business. Un intrattenimento a discapito degli animali che diventano vittime del giro di affari che sta dietro la corsa dei cavalli e delle asine. Lo dicono gli animalisti che oggi pomeriggio, in concomitanza con le prove obbligatorie delle corse, hanno fatto sentire le proprie ragioni in piazza Ariostea fino al sagrato del duomo.

Un presidio pacifico in attesa di domani quando l’anello ariostesco ospiterà le tradizionali gare dell’ultima domenica di maggio. Una decina  di attivisti dell’associazione Animal Defenders, capitanati dallo striscione “Non sacrificare la sua vita per il tuo divertimento”, hanno distribuito volantini informativi per spiegare le motivazioni del ‘no’ contro questa pratica “che mette a repentaglio la salute e l’esistenza delle asine e dei cavalli”. Come dimostrato nel 2006 quando furono abbattuti tre cavalli caduti durante la corsa e le cui foto, tragiche, sono state messe in mostra davanti alla cattedrale per sensibilizzare i passanti.

“Non siamo contro la tradizione storica del Palio ma contro l’utilizzo degli animali allo scopo di intrattenere la piazza” specificano durante il volantinaggio gli animalisti, ai quali non bastano le precauzioni che sono già state messe in atto dall’Ente Palio. “Gli accorgimenti che sono stati presi come la sostituzione dei purosangue con i mezzosangue, o un eventuale spostamento della corsa all’ippodromo, non risolvono il fatto sostanziale: gli animali impiegati cessano di essere individui con una vita, natura e un’etologia da rispettare, e diventano oggetti vittime del business che sta dietro la corsa”.

Animal Defenders ne chiede quindi la totale abolizione. “Cinque dei cavalli presentati alle visite mediche preliminari – ricordano i manifestanti – sono stati esclusi dalla gara di domenica perché hanno corso recentemente e sarebbe rischioso metterli in gara. Gli stessi che dicono di avere a cuore l’animale che cavalcano sono quelli che li porterebbero in gara non solo non rispettando la loro natura ma anche non rispettando i tempi di recupero”.

“Non desideriamo rivedere un palio come quello del 2006 per vedere un po’ di consapevolezza negli organizzatori e negli spettatori, speriamo che l’empatia e il buon senso delle persone portino avanti la tradizione palio senza corsa di animali prima che un’altra tragedia succeda”.

Una protesta che non verrà replicata nel giorno clou della manifestazione. Non è previsto infatti nessun blitz contro il Palio domani. “Non ci andremo perché pensiamo sia più efficace parlare con le persone fuori dalla calca – specificano gli attivisti – e dare loro il tempo di riflettere su cosa comporti l’assistere e finanziare la corsa”. Una riflessione che, per ora, è rimasta sempre inascoltata.

Ma sembra che le cose stiano cambiando. “Di tutte le persone con cui abbiamo parlato, tante hanno già la consapevolezza e il desiderio di prendere le distanze dalla corsa” commentano gli animalisti a fine manifestazione, traendo da questa esperienza un feedback positivo.

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