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28 Maggio 2016
Oggi si apre la mostra a lui dedicata a 150 anni dalla morte

Ippolito Caffi tra Venezia e l’Oriente

di Redazione | 2 min

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Ippolito CAFFI - VENEZIA -Regata inCanal-Grande a Museo CorrerScendeva dalle montagne del Bellunese, Ippolito Caffi, quando, innamoratosi di Venezia, città d’adozione, ne fece la ragione della sua vita e della sua arte. Si apre oggi, al Museo Correr, di Venezia, la mostra a lui dedicata a 150 anni dalla morte avvenuta durante la battaglia di Lissa nel corso dell’affondamento della Re d’Italia.

Il suo intento era stato, oltreché di combattere per il suo ideale patriottico, testimoniare, immortalandole con l’incisività dei suoi disegni, le vicende belliche: fu così che venne denominato pittore-reporter divenendo, forse, ultimo erede ottocentesco, pur innovativo ed originale, del Vedutismo di Canaletto.

Fu davvero insuperabile nel rendere in maniera esemplare con la sua pittura di luce l’anima di luoghi e di popoli incontrati nei tanti viaggi in Italia, in Europa e nel bacino del Mediterraneo – luoghi di cui s’innamorò perdutamente – da inquieto ed impaziente osservatore della società del tempo, pervaso dai suoi afflati di Italiano. Di essa Caffi c’ha lasciato un’immagine artisticamente viva e vitale, ma anche socialmente inedita, da cui si potrà trarre l’assoluta irripetibilità.

Sui dipinti di Caffi, di solito conservati nei sotterranei di Ca’ Pesaro, in questa peculiare occasione viene realizzato da Marsilio editore un catalogo ragionato e finalmente esauriente; essi rappresentano un corpus davvero prezioso e semisconosciuto: sono le 150 opere che la vedova di Caffi, Virginia Missana aveva donato nel 1889 alla Città di Venezia, insieme ad un gruppo di oltre 150 disegni sciolti e schizzi (già conservati al Museo Correr) e 23 album.

La mostra esposta dal 28 maggio al 20 novembre è curata da Annalisa Scarpa, mentre il catalogo è corredato da un lungo saggio in ouverture della stessa Scarpa dal titolo Ippolito Caffi, una vita in viaggio tra arte e passione politica. E’ promossa e prodotta da Fondazione Musei Civici di Venezia, Civita Tre Venezie, Villaggio Globale International.

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