di Mattia Vallieri
Una sala piena, con persone che sono rimaste anche in piedi, ha voluto rendere omaggio a cinque mesi dalla scomparsa alla memoria di Enrico Brandani che per decenni è stato un esponente di spicco della destra politica della città ferrarese e del mondo della pallacanestro che ha aiutato a portare molto in alto.
A ricordarlo nella sala conferenze della Camera di Commercio con ricordi e aneddoti sulla sua vita c’erano gli amici di una vita come Vittorio Lodi, con cui ha collaborato nell’organizzazione della festa tricolore di Mirabello, ma anche tanti politici dello schieramento opposto, come il vicesindaco Massimo Maisto che lo ha definito “un avversario ma mai un nemico, litigavamo tanto ma non attaccava mai sul personale”.
La politica non ha regalato solo episodi positivi a Brandani e a sottolinearlo è proprio Vittorio Lodi: “Fu un brutto momento quando venimmo espulsi dal Pdl da Verdini, Bondi e Brunetta con la motivazione che alla festa di Mirabello non abbiamo esposto la bandiera del partito e perché Enrico batteva le mani quando Fini attaccava Berlusconi”. Era presente anche Francesco Rendine, in consiglio con lui con Futuro e Libertà, che lo ha ringraziato perché “senza di lui non saremo mai riusciti a creare il gruppo di Gol in Comune; a volte non la pensavamo allo stesso modo ma aveva un modo di fare politica basato soprattutto sulle emozioni”.
La sua seconda passione era lo sport ed è il dirigente sportivo Sandro Crovetti a ricordarlo: “Enrico rappresentava l’uomo delle missioni comunali e grazie a lui e a Bratti ottenemmo la concessione del palasport per 5 anni che salvò la squadra e le permise di arrivare in alto”. È proprio il deputato Pd Alessandro Bratti che parla di Brandani partendo dalle “iniziative sportive sempre condivise con lui, faceva parte dell’opposizione ma c’era un grande rispetto reciproco”, concludendo il suo intervento omaggiandolo con la frase “è stato un grande protagonista della città”.
A chiudere questa giornata di ricordo non poteva che essere Gianfranco Fini, ritenuto uno dei suoi principali riferimenti politici e che ha sempre seguito dal Msi fino alla rottura con Berlusconi e la nascita di Fli.
“Il rapporto con Brandani è nato 40 anni fa, è sempre stata una persona generosa, passionale e che gettava il cuore oltre l’ostacolo” dichiara un Fini visibilmente commosso, il quale torna ai primi passi politici assieme “in una terra e in un periodo storico e politico molto difficile: ci chiedevamo come inserire un movimento di destra in una regione che ha sempre guardato a sinistra e in momenti di grande antagonismo politico”.
L’ex presidente della Camera ricorda poi in conclusione la “grandissima preparazione che aveva, era un politico a tutto tondo che non mi ha mai chiesto nulla ed aveva un rapporto diretto con i cittadini che gli ha permesso di essere eletto, mai nominato”.
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