Recensioni
25 Maggio 2016
Il giovane 'prodige' Xavier Dolan è di nuovo premiato 2 anni dopo

Ken Loach riceve a Cannes 2016 la Palma d’Oro

di Redazione | 2 min

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Ken Loach, vincitore a Cannes 2016

Ken Loach, vincitore a Cannes 2016

Dopo 10 anni dall’ultima Palma d’oro ricevuta, Ken Loach, regista anglosassone caro alle generazioni dei sessantottini ed oltre  si è visto riattribuire il prestigioso riconoscimento a Cannes 2016.

Grande nel suo impegno politico e sociale, sempre profuso nei suoi film, Kenneth  – questo il suo nome per intero – è a tutto diritto entrato a far parte della Storia del Cinema, da tempo.

Come i grandi dimenticati Lindsay Anderson, Joseph Losey, Karel Reisz è cresciuto alla scuola degli Angry young men, George Osborne ed Harold Pinter, scrittori di razza che han dato vita, negli anni Cinquanta, al Free Cinema inglese, quello da cui attinse anche il nostro Michelangelo Antonioni, ancora a livello di performances teatrali con una giovanissima Monica Vitti.

Così, con il suo pugno alzato – ‘retaggio’ che si era portato anche alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nel 1994 quando ottenne il Leone d’Oro alla Carriera – anche a Cannes Loach, commosso, ricevendo il premio per il suo I, Daniel Blake, ha rilanciato il suo impegno a tutto tondo, che sa molto di speranza in un mondo migliore che non cesserà, con l’affermazione chiara: Un altro mondo è possibile, urlato al pubblico presente.

Il Gran Prix Speciale della Giuria è andato al giovanissimo canadese Xavier Dolan, con Juste la fin du monde, del 2016 da lui stesso scritto e diretto. Il film è basato sull’omonima piéce teatrale di Jean-Luc Lagarce. Il cast della pellicola è semplicemente stellare: Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Vincent Cassel, Marion Cotillard e Léa Seydoux.

Uscirà in Italia, probabilmente, a fine anno.

Da alcune settimane a Ferrara, alla Sala Boldini, è in programmazione una serie di film di quello che par essere davvero l’énfant prodige del cinema francofono nordamericano: Dolan ha iniziato, infatti la sua carriera a 19 anni e la sta proseguendo, con innumerevoli premiazioni internazionali, in maniera davvero smagliante.

E’ spesso protagonista delle sue incredibili pellicole, intrise di cinefilia – molteplici le sue citazioni da Antonioni, a Fellini, ad Hitchcock, un po’ ‘alla maniera di Almodovar’ – cultura a tutto tondo comprendente la musica e la letteratura classica, e piene di visionarietà e di pathos, perché come da lui stesso affermato, molto di autobiografico è sempre e comunque ben presente nei suoi plots.

A breve girerà il suo primo film in lingua inglese e molto ci sarà ancora da aspettarsi da questo giovane talento che ha ancora il coraggio di emozionarsi – nonostante a Cannes abbia vinto lo stesso premio anche due anni fa con uno dei suoi migliori film, Mommy – come un vero e sensibile énfant.

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