Economia e Lavoro
23 Maggio 2016
Il comitato chiama a raccolta i risparmiatori il 31 maggio per decidere azioni da intraprendere: "Insoddisfatti del decreto rimborsi"

I “No Salva Banche” pronti a nuove manifestazioni

di Redazione | 2 min

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IMG_7930Il comitato No Salva Banche non demorde e rilancia. Dopo la manifestazione dello scorso 7 maggio ha deciso di organizzare un nuovo incontro pubblico, martedì 31 maggio presso la Sala della Musica, “per discutere insieme dei passi successivi da mettere in campo”, in quanto, dicono, non soddisfatti del decreto sul rimborso dei risparmi azzerati.

“Il risarcimento – spiegano in un comunicato – riguarderà i risparmiatori con determinate caratteristiche, nelle quali rientra una percentuale esigua rispetto alla platea colpita, e riguarderà solo una minima parte di ciò che ci hanno rubato.  Sei mesi di attesa per elaborare un decreto che non soddisfa in alcun modo le nostre aspettative e le nostre pretese, a ulteriore dimostrazione che la scarsa fiducia che corrispondevamo nei confronti dei responsabili di ciò che ci è successo si è dimostrata azzeccata. Lo ribadiamo con chiarezza: saremo soddisfatti solo se e quando otterremo un risarcimento completo e generalizzato. Ciò che ci hanno rubato, infatti, non ci è stato regalato, né è stato messo da parte con pratiche speculative: esso è il frutto di anni di sacrifici, di sudore buttato, di lavoro volto a garantire un futuro tranquillo a noi e ai nostri cari. Un furto di vita, dicevamo, oltre al furto di risparmi”.

I risparmiatori che si riconoscono nel comitato No Salva Banche di Bologna e Ferrara, dunque, sono pronti a scendere nuovamente in campo con iniziative di protesta che verranno decise nella riunione del 31 maggio, con l’intenzione di non cedere rispetto alle richieste di rimborsi totali. “Il primo passo è stato compiuto, ora è necessario non rallentare”, dicono infatti nel riferirsi proprio all’emanazione del decreto, alla quale il governo sarebbe stato costretto in seguito alle “mobilitazioni che abbiamo messo in campo durante questi mesi, mesi sicuramente gravosi ma durante i quali abbiamo ripreso in mano le nostre vite e gridato la nostra indignazione”. “Nelle scorse settimane, infatti – concludono i no Salva Banche – anche una città come Ferrara, con un tessuto sociale distrutto dal fallimento della banca nella quale tutti riponevano la propria fiducia, è stata attraversata da una manifestazione partecipata che ha ribadito la non disponibilità ad accettare le briciole concesse dal decreto, affermando che i “gesti estremisti” sono stati solo quelli di chi ha espropriato i nostri risparmi”.

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