Cronaca
7 Maggio 2016
Secondo la procura, il ragioniere Andrea Carletti si sarebbe privato dei propri beni per non pagare un risarcimento da 750mila euro

‘Nullatenente’ per i creditori dopo aver donato 1,5 milioni al figlio

di Ruggero Veronese | 2 min

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index“Ho conferito la mia società immobiliare a mio figlio per questioni di incompatibilità con il mio lavoro di commercialista”. Si difende così Andrea Carletti, a processo assieme al figlio Luca per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. E, in particolare, per non aver rispettato la sentenza civile che nel 2013 lo aveva condannato a pagare 750mila euro a una coppia di suoi ex clienti , che contestavano “esose” – e la perizia tecnica della procura lo confermerà – le parcelle di Carletti.

Durante l’ultima udienza si sono fronteggiati sia la donna co-firmataria della denuncia a Carletti che il commercialista stesso, dando versioni diametralmente opposte sull’operazione che ha di fatto privato il commercialista dei propri capitali, rendendo impossibile il pagamento del risarcimento civile. I rapporti tra lo studio Carletti e la coppia di ex clienti si interrompono nel 2009, dopo 13 anni di collaborazione, a causa degli importi richiesti dal professionista. Carletti viene anche indagato sul piano penale di truffa, ma l’inchiesta si concluderà con un’archiviazione. Su un binario separato proseguiva però il processo civile che si concluderà nel maggio 2013 con la condanna al maxi-risarcimento.

Nei due anni precedenti Carletti si era però privato del proprio patrimonio in favore del figlio, attraverso una serie di operazioni distinte: un aumento di capitale a fine 2011 alla propria società immobiliare (che viene anche trasformata da sas a srl) attraverso il conferimento di immobili per 1,5 milioni di euro che erano intestati alla sua ‘persona fisica’, e poi la cessione di tutta la società al figlio Luca. Operazioni ricostruite dal consulente tecnico del pm Alberto Savino, che conferma come i beni della Srl, dopo il passaggio di proprietà, non possano più essere aggrediti dai creditori del suo ex titolare.

Al temine dell’udienza prende parola lo stesso Andrea Carletti, che motiva la cessione per questioni di incompatibilità tra il ruolo di commercialista e quello di titolare di una società immobiliare, pur senza entrare nel merito di quei beni che fino al 2011 erano di sua proprietà senza figurare all’interno della società.

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