Economia e Lavoro
5 Maggio 2016
Alta la partecipazione anche dalla provincia estense alla manifestazione organizzata da Cia Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Copagri

Da Ferrara a Bologna, agricoltori contro burocrazia e prezzi bassi all’origine

di Redazione | 3 min

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“O meno burocrazia o ce ne andiamo via!” e “Non facciamoci spennare come polli!” sono alcuni degli slogan che hanno accompagnato i mille agricoltori di Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Copagri che sono arrivati a Bologna oggi, 5 maggio, per la manifestazione “Ei fu siccome immobile”. Una mobilitazione pacifica che si è svolta in contemporanea a Roma, Catanzaro e in diverse città italiane per sollecitare le istituzioni e l’opinione pubblica sul peso enorme ed insostenibile della burocrazia, sui ritardi dei pagamenti dei contributi Pac e sulle iniquità dei prezzi pagati all’origine.

Per dire basta a questa situazione sono arrivati anche molti agricoltori da Ferrara, una provincia a vocazione agricola fortemente colpita dal pantano burocratico che sta letteralmente uccidendo la capacità di reddito e di innovazione delle aziende. «Oggi siamo in piazza – spiegano Cia, Confagricoltura e Copagri di Ferrara – perché dal 2000 ad oggi hanno chiuso in Italia oltre 310 mila imprese agricole. Una vera e propria strage del primario dovuta a molti fattori: ritardi nei pagamenti comunitari, la burocrazia asfissiante, i prezzi all’origine in caduta libera e le vendite sottocosto, le incognite dell’embargo russo, gli investimenti bloccati, la difesa del “made in Italy”, la cementificazione del suolo, l’abbandono delle aree rurali e, non ultimo, i danni da fauna selvatica. Tanti, troppi problemi burocratici, amministrativi e di mercato che rendono il lavoro degli agricoltori un percorso a ostacoli. Allora viene da chiedersi quanto possiamo resistere se le pere sono pagate 0,40 €/kg all’origine e vendute a oltre due euro? E se il prezzo del latte alla stalla è di 0,33 €/l e si vende a 1,70€/l? Un differenziale che pesa sulle aziende ma anche sul consumatore che dovrebbe essere qui e manifestare insieme a noi a perché il default del settore lo riguarda da vicino per i prezzi troppo alti che paga e la qualità del cibo che consuma.»

In piazza, insieme ai manifestanti anche Paolo De Castro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue che ha sottolineato il suo costante impegno per ridurre il peso burocratico sulle aziende agricole e l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli che si è impegnata per: «Mettere a disposizione la nostra esperienza per accelerare l’applicazione del piano Mipaaf “Agricoltura 2.0” e per la riforma di Agea». Al termine delle manifestazione è stato consegnato alle istituzioni un “documento-piattaforma” con proposte concrete a sostegno del settore. «Occorre – concludono le organizzazioni agricole – agire per modificare la Pac e ripensare radicalmente al suo futuro: accrescere i pagamenti accoppiati ai settori in crisi, rivedere il greening, semplificare gli strumenti di gestione del rischio per tutelare il costante crollo dei prezzi. Serve, inoltre, una filiera agricola che crei valore distribuito equamente tra tutte le sue componenti per rilanciare un settore fondamentale per lo sviluppo economico italiano.»

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