Eventi e cultura
5 Maggio 2016
Un omaggio al grande poeta e scrittore argentino nel trentesimo anniversario della morte tra biblioteca Ariostea e Ridotto

Poesia, immagini e musica per Jorge Luis Borges

di Redazione | 4 min

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Jorge_Luis_Borges_HotelJorge Luis Borges nel trentesimo anniversario della morte. A ricordare il grande poeta e scrittore argentino ha provveduto l’Associazione Culturale Astor Piazzolla di Hugo Aisemberg in collaborazione con Agenda Ridotto del Teatro Comunale Claudio Abbado e la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, promuovendo un’iniziativa in tre momenti destinati ad unire poesia, immagini e musica.

Ottantasei anni, nel 1986 scompariva uno dei più importanti e influenti intellettuali del XX secolo. Scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino, Borges ha lasciato una preziosa eredità in tutti i campi della cultura moderna, persino in quella pop, e molti sono gli scrittori che si sono ispirati alle sue opere. Famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico, sia per la sua più ampia produzione poetica. Nel 1984 ha ricevuto il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dotata di intelligenza profetica, cultura stellare e sorgiva creatività, la scrittura di Borges è popolata di allusive metafore, sogni, memorie e struggenti nostalgie. Non c’è tema riguardante l’esistenza umana che non abbia avuto un suo pensiero, ha giocato con l’identità, con l’universalità di ogni oggetto, di ogni situazione, di ogni gesto. Tutti i grandi scrittori del ‘900 hanno ammirato la sua opera e riconosciuto che Borges ha trasformato completamente il senso del ruolo dello scrittore nel mondo della cultura.

Evento di apertura, “Il mio Borges” vedrà come protagonista venerdì 6 maggio alle 17 in Sala Agnelli lo scrittore ferrarese Roberto Pazzi, “borgeano” appassionato e grande conoscitore dell’opera del poeta argentino. Parteciperanno all’incontro, presentato da Enrico Spinelli direttore della Biblioteca Ariostea, la giornalista Dalia Bighinati e Hugo Aisemberg. Aprirà l’incontro la proiezione dalla ricerca fotografica di Rosi Murro Frammenti di Borges”.

Al Ridotto del Teatro, mercoledì 11 maggio alle 17 sarà proposto il film “Il nome della rosa” tratto dal capolavoro di Umberto Eco, omaggio allo scrittore recentemente scomparso, grande ammiratore di Borges. Ne “Il nome della rosa” il personaggio di Jorge da Burgos è un tributo allo scrittore argentino, anche lui cieco e autore di “La Biblioteca di Babele”, che ha ispirato diversi elementi della storia di Eco.

Il terzo ed ultimo appuntamento presenterà venerdì 13 maggio alle 21 sempre al Ridotto il recital per voce e pianoforte “Las milongas de Borges”: avrà come protagonisti il cantante argentino Ruben Peloni e il maestro Hugo Aisemberg al pianoforte. I testi sono tratti dalla  raccolta “Para la seis cuerdas” pubblicata da Borges nel 1965: nel prologo critica il tango-canciòn, quello di Gardel per intenderci, esaltando il tango-milonga in voga a fine ‘800, che rappresenterebbe la “setta del coltello e del coraggio”. Anticipato nel titolo e reso manifesto nell’introduzione, il libro è un invito a leggere ogni poesia come se si “canticchiassero con il suono di una chitarra”. In breve tempo molte di queste poesie vennero in effetti musicate. I brani più conosciuti sono quelli con la musica di Astor Piazzolla, incisi a fine degli anni ’60 in un vinile intitolato “El Tango”. Troveranno posto nel recital del Ridotto accanto ad altri messi in musica da Carlos Guastavino, Eladia Blazquez e Julian Plaza. Il programma sarà completato dall’esecuzione di Adios Nonino, la più celebre composizione assieme a Libertango scritta da Astor Piazzolla, dedicata alla memoria del padre, e dalle Quattro Canciones portenas. La musica di Piazzolla con la sua tensione emotiva e la sua carica di seduzione esalterà l’appassionata cifra poetica dei testi. Anche lo spettacolo del Ridotto sarà preceduto dalla suggestione delle immagini ricercate e scelte da Rosi Murro. Una serata che consentirà di entrare nel modo più autentico nello spirito di un popolo. Come dice lo stesso Borges: “Il tango conferisce a tutti noi un passato immaginario. Studiare il tango significa studiare le vicissitudini dell’anima argentina”. Per Astor Piazzolla il tango è la colonna sonora di una vita intera, una melodia capace di assumere sfumature inaspettate; è sì una musica triste, ma fatta di una tristezza che è insieme dolore e rimpianto, nostalgia e disperazione, amore e dolcezza.

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