Politica
4 Maggio 2016
Comitato Stop Ttip e Cgil: "Trattato molto pericoloso che mina la tutela della salute, clima, ambiente e sicurezza dei consumatori"

Ttip, i rischi del libero scambio Ue-Usa. Ferrara si mobilita a Roma

di Elisa Fornasini | 3 min

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Marzia Marchi del Comitato Stop Ttip e Raffaele Atti della Cgil

Marzia Marchi del Comitato Stop Ttip e Raffaele Atti della Cgil

All’indomani dalla fuga di documenti segreti sul Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), l’Italia si mobilita per bloccare questo negoziato transatlantico di liberazione degli scambi tra Unione Europea e Stati Uniti. Alla manifestazione nazionale, prevista sabato 7 maggio a Roma, sarà presente anche una delegazione ferrarese, composta dagli attivisti del Comitato Stop Ttip Ferrara, dai sindacalisti della Cgil e dai cittadini interessati a manifestare il proprio dissenso per scongiurare l’approvazione del trattato.

“La pubblicazione da parte di Greenpeace di alcuni documenti top secret ha confermato i rischi che deriverebbero dall’approvazione di questo partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti” spiega Marzia Marchi del Comitato Stop Ttip Ferrara, nato due anni fa per “fare controinformazione su questo accordo che mina la tutela della salute, clima, ambiente e sicurezza dei consumatori”.

“L’obiettivo dichiarato del trattato, oltre all’abbattimento di dazi e tariffe commerciali, è armonizzare standard e regolamenti che costituiscono le barriere non tariffarie – spiega il segretario della Cgil di Ferrara Raffaele Atti –. Ma in realtà questo trattato bilaterale, spinto dalle multinazionali, isola la possibilità di coalizione tra i paesi più deboli; viene negoziato dalla Commissione Europea nella più assoluta segretezza e presenta pericoli elevati per la sovranità legislativa dell’Ue in materia di tutela della salute, ambiente, sicurezza e lavoro”.

Tra i punti più controversi la clausola a tutela degli investimenti, la quale prevede che le multinazionali possano far causa agli Stati chiamandoli in giudizio davanti a un organo privato, nel caso i governi emanino decreti in grado di ridurre il profitto delle lobby. Un rischio ancora più immediato sarebbe quello di estendere i monopoli dei brevetti farmaceutici con la conseguenza di aumentare i prezzi dei farmaci, ritardare la disponibilità dei farmaci generici, impedirne l’accesso ai paesi del terzo mondo e scoraggiare la ricerca.

Ma non solo: il trattato prevede anche l’irreversibilità dei processi di privatizzazione e l’inversione del principio di cautela, ovvero la possibilità di commercializzare un prodotto finché non si scopre che è pericoloso, come succede già in America a dispetto dei controlli di salubrità effettuati in Europa. Secondo i dissidenti, sarebbe il via libera alla carne trattata con gli ormoni, alla cancellazione delle indicazioni geografiche e in generale alla corsa al ribasso degli standard. Pericoli anche per l’ambiente perché il trattato darà impulso al mercato delle energie fossili, importando in Europa la pratica del fracking già attiva in America.

“Questo trattato non s’ha da firmare” conclude Marzia Marchi in maniera categoria. “L’opinione pubblica deve farsi sentire contro questo partenariato che favorisce solo i profitti e non i diritti. Dobbiamo fare arrivare la nostra voce al governo italiano, l’unico che si è detto favorevole senza porre dei limiti o fare esclusioni a questa manovra dell’America per conquistare il mercato di un’Europa debole e fragile”. Il pullman della delegazione ferrarese partirà sabato alle 7.30 dal parcheggio ex Mof. Chiunque voglia partecipare alla mobilitazione, può prenotare un posto contattando il numero 347 9483330.

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