Politica
3 Maggio 2016
Contestate spese per 120mila euro in un anno all'ex consigliere di Forza Italia

‘Spese pazze’ in Regione, Giorgio Dragotto nel mirino dei pm

di Redazione | 2 min

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26897_1313436729101_1626171841_754378_5698308_nGiorgio Dragotto, ex consigliere regionale ferrarese di Forza Italia, è finito del mirino della procura di Bologna nella seconda tranche dell’indagine sulle “spese pazze” in Regione.

L’ipotesi di reato di cui dovrà rispondere è quella di peculato, con la procura che gli contesta una cifra superiore a 120mila euro, spesi – secondo gli inquirenti – tra il 2009 e il 2010 in maniera ingiustificata, ovvero “come spese inerenti l’attività consiliare quelli che in realtà erano costi sostenuti per la partecipazione dello stesso Dragotto e/o terzi ad attività del partito di riferimento”.

Spese che secondo i pm avvenivano anche “al di fuori dell’ambito regionale, ovvero spese esclusivamente personali del consigliere da lui in realtà destinate – e con questo trattenendo denaro attribuito quale contributo per il funzionamento e l’attività istituzionale dei gruppi – a scopi diversi da quelli previsti dalla legge”.

Tra le spese contestate ci sono quelle per alcuni pranzi, panini, gelati, ma anche per un incontro a Roma con Denis Verdini, a quei tempi coordinatore nazionale di Forza Italia.

Dragotto – che fu candidato sindaco dando filo da torcere durante la prima elezioni a Tiziano Tagliani e poi consigliere comunale noto più per le tante assenze che per il lavoro in aula – non è l’unico indagato nel secondo filone di “Spese pazze”: con lui ci sono anche Fabio Filippi (94mila euro), Ubaldo Salomoni (54.500), Luigi Francesconi (51.478), Andrea Leoni (37.754), Marco Lombardi (28.875), Antonio Nervegna (28.875), Gianni Varani (28mila) e Luigi Villani (27.682).

aggiornamento del 16 aprile 2024: Fabio Filippi è stato assolto in appello con formula piena

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