Economia e Lavoro
3 Maggio 2016
Le associazioni chiedono ristori integrali per gli obbligazionisti e soluzioni per gli azionisti bruciati. Chiesto incontro al viceministro Morando

Le critiche di Amici di Carife e ‘azzerati’ al decreto rimborsi

di Redazione | 4 min

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indexVenerdì 29 aprile il Governo ha annunciato il decreto legge sui rimborsi agli obbligazionisti delle “4 banche”, tra cui Carife, ma  i gruppi organizzati dei risparmiatori ferraresi – Amici della Carife e Risparmiatori azzerati – non sembrano gradire la soluzione e annunciano di aver chiesto insieme al sindaco Tagliani un incontro con il viceministro dell’Economia Enrico Morando.

“La notizia dell’imminente decreto legge del Governo ha avuto un’ampia eco su tutte le tv e giornali nazionali, e quindi siamo sommersi di richieste di chiarimenti da parte dei nostri associati – dice Marco Cappellari, presidente di Amici della Carife – che chiedono ovviamente se e quando saranno rimborsate le loro azioni e obbligazioni. Dopo il nostro evento al Teatro Comunale dello scorso 3 aprile, con mille persone dentro il teatro, circa 200 agli schermi esterni, e centinaia collegate in diretta in streaming, le parole del viceministro dell’economia Enrico Morando avevano ovviamente creato una grande attesa. Purtroppo – prosegue Cappellari – al di là di un comunicato stampa pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio, ancora non è disponibile una bozza del decreto legge, quindi è veramente difficile dare risposte tecniche e certe ai risparmiatori”.

Ma, nonostante la cautela dettata dall’incertezza, Amici di Carife si sbilancia comunque in alcune considerazioni. “Bene che il governo si sia mosso. A febbraio, quando abbiamo iniziato a organizzare l’evento del Teatro comunale, eravamo allo zero assoluto su ogni fronte, ora ci fa piacere vedere che il Governo ha manifestato l’intenzione di muoversi, ma al di là delle buone intenzioni e degli annunci, servono fatti e tecnicismi concreti. Non siamo d’accordo neppure con quanto dichiarato dal Presidente Abi Patuelli quando si dichiara ‘soddisfatto del decreto banche come il massimo compromesso con la Ue’. Un Governo non può cambiare le regole sui risparmi e applicarle retroattivamente azzerando i risparmi delle famiglie. Va quindi trovata una soluzione integrale per tutti e subito”. Se l’azione è comunque vista in modo positivo, è l’assenza di un meccanismo di ristoro per gli azionisti a non andare bene, definendola “gravissima”. “Comprendiamo che difficilmente la soluzione degli azionisti potesse avvenire con un atto normativo del Governo, a causa del complesso dialogo tra Governo e Ue, ma il viceministro Morando ci aveva promesso un impegno di sollecitazione sul ‘sistema bancario’ affinché sia esso a trovare una soluzione per gli azionisti. Ancora non si intravede tale soluzione”. Infine, Cappellari critica le procedure per il ristoro degli obbligazionisti subordinati ‘bruciati’ dal salva-banche: “Dalle prime anticipazioni la procedura di recupero è tutta a carico degli obbligazionisti, che devono produrre una poderosa massa di documenti e certificazioni. Cosa impensabile per un “non addetto ai lavori” o per i pensionati – osserva il presidente di Amici di Carife -. Tutti sanno in Italia che fino al 21 novembre 2015 le obbligazioni bancarie erano investimenti totalmente sicuri al 100%. Poi sono state cambiate le regole il 15 novembre e fatto l’azzeramento per decreto il 22. E’ inaccettabile che un obbligazionista debba dimostrare di aver diritto ad un risarcimento dei propri risparmi azzerati per decreto. I rimborsi devono arrivare subito e direttamente sul conto corrente degli azzerati”.

Prosegue in sintonia sulla stessa linea anche Mirko Tarroni, coordinatore dei Rispamiatori Azzerati di Carife, gruppo co-organizzatore del grande evento dei risparmiatori del Teatro comunale: “Le prime anticipazioni del Governo sono fortemente deludenti. In linea con quanto dichiarato da Cappellari posso dire no al rimborso parziale del capitale fino all’80%: il Fondo Atlante – osserva – recentemente istituito, salverà gli obbligazionisti di altre banche (in primis Popolare di Vicenza) quindi anche gli obbligazionisti di Carife hanno diritto a un rimborso totale”. Anche Tarroni attacca sulle condizioni per i rimborsi (un capitale mobiliare inferiore ai 100.000 euro, ed un imponibile Irpef al massimo di 35.000): ” Le condizioni da rispettare per essere rimborsati sono ingiuste e discriminatorie. Non risolvono il problema e aprono ad innumerevoli cause legali”. Infine il nodo arbitrati gestiti dall’Anac che “creano una spaventosa indeterminatezza, obbligando a dimostrare un non corretto collocamento del titolo”.

“Questi giudizi sulla dichiarazioni del Governo – concludono insieme Cappellari e Tarroni – sono affermazioni basate sulle prime anticipazioni in nostro possesso, ma ci riserviamo di dare giudizi più precisi quando potremo leggere il testo del decreto legge. Ad ogni modo, pur in presenza di una volontà del Governo di affrontare il problema, ad oggi siamo ancora fortemente insoddisfatti. Abbiamo già chiesto, insieme al sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, un incontro urgente con il viceministro dell’Economia Enrico Morando”.

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