Economia e Lavoro
3 Maggio 2016
L'associazione per la difesa dei consumatori e utenti bancari: "Dubbi sulle condizioni e sulla complessità della procedura per i rimborsi"

Carife, le perplessità di Adusbef sul decreto indennizzi

di Redazione | 2 min

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carifenew 2015 3Fra le tante perplessità sul decreto legge che regola gli indennizzi a favore degli investitori in obbligazioni subordinate delle “banche risolte” (fra la vecchia Carife), varato dal Consiglio dei Ministri il 29 aprile, si registra anche quella dell’Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) di Ferrara.

La prima perplessità è proprio relativa al fatto che il decreto riguarda soltanto i possessori di obbligazioni subordinate con esclusione invece degli azionisti. “Secondariamente – spiega Lorenzo Buldrini di Adusbef Ferrara – il dubbio è relativo alle condizioni imposte per l’erogazione dell’indennizzo automatico. Nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri si legge che gli investitori avrebbero diritto all’indennizzo ove ricorressero due condizioni alternative: patrimonio mobiliare dell’investitore di valore inferiore a 100.000 euro, posseduto al 31 dicembre 2015; ammontare del reddito lordo ai fini Irpef dell’investitore nell’anno 2015 inferiore a 35.000 euro”.

“Il provvedimento – aggiunge l’associazione di difesa dei consumatori – desta forti dubbi per il risparmiatore, anche per la complessità della procedura richiesta dall’esecutivo per ottenere i rimborsi automatici. L’investitore deve infatti allegare la documentazione relativa al contratto di acquisto delle obbligazioni, i moduli di sottoscrizione o l’ordine di acquisto, le attestazioni degli ordini acquisiti, copia della richiesta di pagamento alla banca in liquidazione del credito relativo agli strumenti finanziari subordinati, una dichiarazione sulla consistenza patrimoniale o sull’ammontare del reddito. Un’importante mole di documenti che non tutti i risparmiatori hanno a suo tempo ricevuto dalla banca e non sempre hanno conservato. Alcune domande sorgono spontaneamente: cosa farà il risparmiatore che, pur possedendo i requisiti, non avesse inoltrato formale richiesta di rimborso alla Banca? E ancora, più in generale cosa accadrà in caso di incompletezza della documentazione allegata?”

“Grande incertezza  – commenta infine l’avvocato Buldrini – anche per quanto riguarda le sorti di coloro che non dovessero rientrare nei parametri indicati dal governo per i quali, parrebbe di capire che, rimarrebbe aperta la strada dell’arbitrato o della giustizia ordinaria. E inoltre, in caso di cointestazione del dossier titoli, in che modo dovrebbero ritenersi rispettati i parametri previsti dal decreto? Infine, appare iniqua la misura per coloro che pur avendo investito somme non ingenti, avendo un reddito Irpef anche di poco superiore ai 35.000 euro, verrebbero esclusi dall’indennizzo automatico. Ciò premesso, nell’incertezza legislativa Adusbef Emilia Romagna, che ha recentemente potenziato la delegazione provinciale di Ferrara, è disponibile a prestare assistenza ai risparmiatori tramite i propri delegati indicati sul sito http://www.adusbef.emilia-romagna.it/avvocati-adusbef-ferrara.htm”.

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