A casa della ex con falce e cesoie. “La voglio uccidere”
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoia, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione
Giovani, frazioni, ambiente, economia e società. Sono queste le parole con le quali possiamo riassumere il programma di Fabio Anselmo presentato nella tana del lupo, San Martino, una di quelle frazioni su cui Alan Fabbri ha basato la scorsa campagna elettorale
"I diritti dei più deboli sono sempre stati a me particolarmente a cuore. Parlo della popolazione anziana ma non solo, parlo anche degli immigrati e parlo di tutte le persone che hanno diritti negati o sminuiti rispetto ad altri". Parte da qui Fabio Anselmo, durante la presentazione del programma, per tirarsi fuori dalla scarpa un altro paio di sassolini particolarmente fastidiosi
Lunedì 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra, a Milano si è tenuta un'iniziativa sul diritto di tutte e tutti a respirare un’aria pulita lanciata dai sindaci di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso
"Ho saputo che il sindaco uscente Fabbri ha detto durante un suo aperitivo elettorale che querelerà chi va a dire in giro che lui paga aperitivi con soldi pubblici". A parlare è Dario Maresca che torna sulla questione dei rimborsi
“La pochezza di questa zecca rossa è nei fatti”. Si esprime così la pagina facebook di Fratelli d’Italia di Ferrara. La “zecca rossa” sarebbe Elisa Corridoni, segretaria del circolo Rosa Luxemburg di Rifondazione comunista, colpevole di aver scritto sempre sul social network una battuta sugli ormai virali “marò” in calce a un articolo di Estense.com (vedi foto).
Il post di Fratelli d’Italia invita anche “tutti coloro che ritengono opportuno farlo di esprimere sul profilo facebook di questo signorino (poi corretto in “signorina indisponente”, ndr), il vostro disappunto per il modo in cui considera la vicenda dei marò”.
Uno sfottò dal sapore omofobo che la stessa diretta interessata tende a minimizzare: “Il “signorino” – commenta Corridoni sempre su facebook – è bullismo preadolescenziale (il che non significa non sia un problema, anzi una grave e pericolosa responsabilità, quando messo in atto da adulti che oltretutto ricoprono ruoli istituzionali), quel “zecche rosse” è ancora più grave, se possibile. Richiama un linguaggio fascista inaccettabile”.
Chiede invece spiegazioni ufficiale Manuela Macario, presidente di Arcigay e Arcilesbica di Ferrara: “quando definite la Signora Elisa Corridoni” un signorino” a cosa fate riferimento per curiosità? Non è che dietro quello “sfottò” si celi tutto un retro pensiero omofobo? Quando si ricoprono ruoli politici e istituzionali ci vorrebbe attenzione a ciò che si scrive su un social e ci vorrebbe più spessore di idee nell’esprimere contrarietà. Ma forse sono proprio le idee che vi mancano! oltre che la classe… ma quella… è merce rara ormai in politica”.
Tra i primi a manifestare la propria solidarietà c’è anche Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di Sinistra italiana: “La destra in questa città, oltre che fare proposte prive di rapporto con la realtà, pare rimasta alle “zecche rosse” e alle battute omofobe. Per un momento sabato scorso ho pensato che i vertici locali di Casa Pound fossero rientrati nei ranghi, poi mi hanno “rassicurato” che non è così. Il lupo prova a perdere il pelo ma non il vizio. Solidarietà a Elisa Corridoni e non solo perché è mia amica”.
Una volta scoppiata la polemica, oltre alla correzione del post, arrivano anche le scuse ufficiali sulla pagina di FdI: “Abbiamo cambiato per meglio specificare che nessuna offesa personale o di qualsiasi natura è mai stata mossa da parte nostra, nemmeno nelle nostre intenzioni. Il rispetto per gli altri, e per le loro vicende e valutazioni personali, per noi viene prima di tutto e rappresenta un valore che ci guida: ci scusiamo se qualcuno si sente offeso da un’espressione, evidentemente travisata, e non abbiamo problemi nel tornare sui nostri passi. Analogo comportamento di rispetto per la vicenda personale dei due Marò che la Corridoni invece non mostra minimamente, e giocando con questa stucchevole ironia, usa la loro tragedia personale e umana come merce di tornaconto politico. resta dunque immutata la valutazione politica, vergognosa e in commentabile, che esprimiamo e il nostro sostegno pieno ai nostri due fucilieri di Marina”.
Questo per quanto riguarda la “zecca rossa”. Quanto al “signorino”, il portavoce provinciale Paolo Spath (che non è stato l’autore del post incriminato) assicura che si è trattato di “un errore di battitura”. “Scusa tardiva e ridicola – ribatte a Estense.com Corridoni -, dal momento che un loro dirigente, Stefano Barbieri, andavano nella medesimo direzione. Quello che mi fa pensare – aggiunge – è la reazione tanto veeemente verso un sarcasmo, evidentemente non capito, diretto alla loro proposta di far intervenire l’esercito in una città come Ferrara”.
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