Se l’Italia vorrà salvarsi, dovrà ancora indossare l’elmo di Scipio, perché solo liberando Roma si libererà il nostro paese dalla ‘dittatura’ del tutto che cambia per non cambiare nulla. Berlusconi, Casini e il riesumato, ma mai rimpianto Fini, sono l’ennesima accozzaglia di quei cosiddetti moderati che, stringendo l’occhiolino a Renzi, altra faccia della medaglia, per l’ennesima volta tentano di imbrigliare lo stivale partendo da Roma.
La Prima repubblica fu governata da una DC che fece scuola, tra pentapartiti ed equilibrismi di ogni tipo pur di conservare il potere, spaventando gli elettori con i fantasmi di falci e martello da una parte e fasci dall’altra. La Seconda repubblica, proprio quando la DC sembrava implosa sotto l’insostenibile peso degli scandali, ha invece partorito la nuova generazione di ‘moderati’ che, riciclatisi a destra e a sinistra, a mo di parassiti ne hanno corroso le rispettive nature.
Così, l’Italia moderna non si è evoluta in una democrazia dell’alternanza, ma si è incancrenita in ‘bianchi’ o per meglio dire grigi governi, e regioni rosse, dove persino le elezioni democratiche appaiono oramai superate dagli accordi a tavolino o dal drastico calo degli elettori. E intanto, c’è chi si occupa di squalificare e svendere il nostro paese come fosse merce superata da mettere ai saldi di fine stagione, perché se gli italiani non si sveglieranno in fretta, la loro ‘stagione’ sarà finita davvero.
Mauro Malaguti, FdI