Comacchio
1 Maggio 2016
Il vicesindaco Fantinuoli: "Verificato che le paratie di attigimento nel Reno sono aperte, auspichiamo vengano apposti i sigilli"

A che punto è il risanamento delle Valli di Comacchio

di Redazione | 3 min

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Riordino del deposito della Casa Museo Remo Brindisi. In campo anche la Protezione Civile

Nelle giornate del 16, 17 e 24 marzo si sono svolti importanti lavori di riordino del deposito principale della Casa Museo Remo Brindisi. Grazie alla collaborazione dell'Associazione di Volontariato di Protezione Civile "Trepponti" di Comacchio, con l'intervento operativo e competente dei volontari del Nucleo Beni Culturali, parte dell'Associazione stessa, è stato possibile riorganizzare l'intero spazio con il contenuto

BETTOLINOComacchio. Negli ultimi decenni numerosi fattori di carattere locale e globale hanno determinato una riduzione della qualità ambientale delle zone umide del delta del Po. Nelle Valli di Comacchio, l’eutrofizzazione, la riduzione del collegamento al mare, la subsidenza e l’impossibilità di regolazione delle derivazioni dal fiume Reno e dei livelli idrici in valle, sono stati riconosciuti come i fattori che hanno impattato maggiormente questo delicato ecosistema. Per fronteggiare questi problemi e dare avvio ad un processo di recupero ambientale, nel dicembre del 2015 è stato approvato il Piano di Gestione delle Valli di Comacchio, realizzato nell’ultima fase del Progetto LIFE09NATIT000110 «Conservation of habitats and species in the Natura 2000 sites in the Po Delta».

Il Piano di Gestione – spiegano dal Comune che fa il punto della situazione – si fonda sulla analisi delle criticità gestionali di una zona umida che, per vocazione, storia e struttura è a tutti gli effetti una valle da pesca. Lo studio integrato ha considerato la salinità e i livelli nelle Valli, le portate e le concentrazioni dei nutrienti nell’acqua del Reno, così come le modalità e le tempistiche delle manovre idrauliche. L’approvazione del Piano ha, quindi, dato avvio a una serie di azioni condivise con i portatori di interesse locali con i quali è stato istituito un tavolo di monitoraggio. Con il gruppo, riunitosi mensilmente, sono state condivise le informazioni relative alle varie azioni e da esso sono stati colti i suggerimenti in ordine di interventi mirati, tanto che, infine, ad integrazione del Piano di Gestione è stata redatta una ulteriore sintesi dei risultati dei monitoraggi e delle ragioni della gestione. Contestualmente, con il coinvolgimento dei Servizi regionali competenti è iniziata, anche, una serie di verifiche relative alle prese idriche dal Reno ed è stato attivato un iter amministrativo per la loro regolarizzazione. In applicazione del Piano di Gestione, ciò equivale ad un uso non più libero di tali input di acqua dolce nelle Valli di Comacchio, ma effettuato secondo precise prescrizioni sui volumi massimi derivabili e sui periodi delle derivazioni.

Dal punto di vista manutentivo, infine, il Parco ha ripristinato e reso più efficiente il sistema idraulico vallivo esistente, con messa in condizioni di completa funzionalità di tutte le chiaviche che permettono lo svaso delle Valli e l’abbassamento dei livelli idrici. Sebbene i livelli idrici registrati nel periodo gennaio-aprile 2016 siano risultati invariati rispetto al trend degli anni precedenti, le azioni intraprese ne permetteranno l’abbassamento programmato prima dell’inizio dell’estate, salvo il verificarsi di precipitazioni eccezionali. Tale obiettivo è un requisito necessario anche ai fini del completamento e messa in fruizione dell’argine di separazione tra valle Magnavacca e Valle Furlana, oltre che per la gestione conservativa delle arginature del comprensorio e dei dossi, luogo importantissimo per la nidificazione delle specie protette.

“Grazie alle segnalazioni dei cittadini e alla proficua collaborazione della Regione Emilia Romagna e dell’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità Delta del Po, con particolare riferimento al presidente Massimo Medri e alla direttrice Maria Pia Pagliarusco, ai quali esprimo sentita gratitudine – dichiara il vicesindaco Denis Fantinuoli -, venerdì 29 aprile, è stato compiuto un altro sopralluogo sotto-Reno. Si è appurato, a seguito di accurate verifiche, che le paratie di attingimento delle acque dolci del Reno erano aperte. Di fatto, oltre a configurare un illecito attingimento, ciò che preoccupa l’Amministrazione Comunale è la salvaguardia dell’habitat e del sito ZPS più importante d’Europa. Finalmente, – prosegue il vicesindaco -, dopo diversi mesi di incontri tra istituzioni ed il Tavolo Tecnico costituito presso l’Ente di gestione del Parco, presieduto da Giuseppe Castaldelli, si è passati ad azioni mirate e concrete. Ora auspichiamo che sino alla definizione completa del piano di gestione delle acque, vengano apposti i sigilli sulle paratie esposte sul fiume Reno.”

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