di Carolina Fiorini

Agire Sociale, il centro di servizi per il volontariato di Ferrara, lancia una petizione di sensibilizzazione che verrà proposta il 28 maggio all’ottava conferenza regionale del volontariato.

I centri di servizio per il volontariato si prefiggono di portare un contributo rispetto al volontariato e alle tematiche che gli gravitano attorno e la regione, in luce ai quesiti ed alle richieste che le verranno poste, dovrà creare delle politiche adatte alle richieste dei centri.

“Una proposta per il processo di riorganizzazione del sistema dei centri di servizio per il volontariato” è la petizione presentata alla conferenza provinciale del volontariato che chiede al governo, ai parlamentari ed alle amministrazioni locali tre focus principali.

Innanzitutto è da difendere l’autonomia territoriale dei centri di servizio per il volontariato affinché ogni regione possa determinare il modello più adeguato per l’espletamento del proprio servizio verso le organizzazioni di volontariato.

“La territorialità è fondamentale – illustra Laura Roncagli, presidente di Agire Sociale – perché mentre le grosse associazioni (quelle a livello nazionale) sono in grado di sostenersi, le più piccole a livello locale tendono a morire se non sono supportate o accompagnate, una capillarità che viene data invece dagli sportelli dei centri di servizio”.

Anche le risorse destinate al volontariato vanno difese perché necessarie per ricreare la stabilità. “Le politiche accentratrici non vanno nell’ottica del benessere – continua –, molte ‘membrane’ sono già state tolte e il volontariato è sempre più penalizzato. Quando le cose sono create dall’alto fanno fatica ad essere concrete, noi lavoriamo e abbiamo bisogno di agire dal basso”. Le risorse economiche infatti, negli ultimi cinque anni hanno subito una diminuzione del 30%, passando da circa 421.500 euro di introiti nel 2010, a poco più di 281.800 euro al 2015.

La terza difesa proposta è quella della progettazione sociale perché investire nei sistemi di vicinanza e sussidiarietà significa creare una rete di protezione sociale, prevenzione e formazione, qualità che fanno parte del welfare partecipativo.