Economia e Lavoro
1 Maggio 2016
L’associazione: “Criteri a vanvera e senza senso”. Reazioni di M5S e Lega: “Risparmiatori danneggiati per la seconda volta”

Decreto rimborsi, pioggia di critiche. Codacons annuncia ricorso al Tar

di Redazione | 4 min

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carife roma 1“Decreto irricevibile che crea inaccettabili discriminazioni tra risparmiatori danneggiati”. E’ questa la dura critica del Codacons al ‘decreto rimborsi‘ varato ieri dal Consiglio dei ministri che dispone i risarcimenti in favore dei risparmiatori coinvolti nel salvataggio delle 4 banche. L’associazione annuncia che impugnerà il decreto al Tar del Lazio per ottenerne l’annullamento dinanzi la Corte Costituzionale.

“I criteri fissati dal governo sono a vanvera, senza senso e del tutto illogici – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Tutti i risparmiatori sono stati danneggiati allo stesso modo, ma senza alcuna valida motivazione gli indennizzi saranno parziali e pari all’80% del valore delle obbligazioni, e verranno disposti solo in favore di soggetti con reddito basso e patrimonio immobiliare sotto i 100mila euro, lasciando ingiustamente fuori tutti gli altri e creando inaccettabili discriminazioni”.

“Con questo decreto i risparmiatori sono stati danneggiati per la seconda volta, e per questo invitiamo tutti gli obbligazionisti a non accettare le condizioni assurde imposte dal premier Renzi – prosegue il presidente del Codacons –. Il decreto presenta infatti evidenti profili di incostituzionalità, tali da portare il Codacons ad impugnare le misure annunciate oggi al Tar del Lazio, al fine di ottenerne l’annullamento dinanzi la Corte Costituzionale”.

Sulla stessa linea di pensiero il deputato del M5S Vittorio Ferraresi secondo cui “si sta delineando l’ennesima beffa, la presa in giro più atroce per i risparmiatori truffati dal ‘salva-banchieri’ di novembre: i criteri annunciati per i rimborsi sono infatti confusi e comunque inadeguati, come si evince dalle parole dello stesso ministro Padoan”.

“Lo spartiacque temporale del 12 giungo 2014 è ridicolo e il forfait dell’80% è arbitrario e inaccettabile – aggiunge il deputato -. In più si profilano nel decreto diversi regali alle banche tra cui la novità del pegno non possessorio a garanzia dei crediti. Un istituto giuridico – chiude il M5S – che rischia di mandare in pezzi il mondo delle pmi: quel tessuto produttivo che sostiene il Paese, che non va avanti da parassita grazie agli amici degli amici e che, per questo, non interessa al governo delle lobby. Il M5S farà di tutto per neutralizzare l’ennesimo attacco ai cittadini italiani onesti”.

Che il decreto sui risarcimenti sia “l’ennesima truffa a danno dei risparmiatori” è il pensiero anche del capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna Alan Fabbri che parla di “criteri inventati ad arte, azionisti neanche citati e risarcimenti parziali e limitati” con la conseguenza che “Renzi ha tradito per la seconda volta i bondisti che ha azzerato”.

“Ieri in Consiglio dei ministri è andata in scena l’ennesima pagliacciata targata Pd, che ha voltato le spalle a 28mila azionisti Carife (la maggior parte dei traditi dal ‘Salva Banche’) e ha riservato le briciole per gli obbligazionisti subordinati – dichiara il leader del Carroccio -. Disattese le promesse che il viceministro Morando aveva fatto al teatro Comunale di Ferrara: discriminati pure gli obbligazionisti. Il governo sta mettendo i risparmiatori l’uno contro l’altro dopo aver creato il problema”.

“Ora mi auguro che la Regione Emilia Romagna proceda spedita sui criteri per l’accesso al fondo ricorsi da 200mila euro che, grazie alla Lega Nord, è stato istituito – conclude il leghista -. La nostra lotta per ottenere i rimborsi al 100% per tutti (anche per gli azionisti) continua. Come fatto all’indomani del sisma, non ci accontenteremo di risarcimenti parziali, ma battaglieremo affinché a tutti gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati traditi sia restituito il maltolto”.

Il provvedimento sui risarcimenti, secondo l’assessore al Bilancio del Comune di Bondeno Emanuele Cestari, assomiglia invece a “una lotteria (o, peggio ancora, a una roulette russa) del risparmio tradito: a seconda di quando hai acquistato le obbligazioni e che reddito hai o perdi il 20% o tutto”. “Dopo il Salva Banche il governo si ostina diabolicamente a perseguire la linea dell’incostituzionalità, facendo carta straccia dell’articolo 47, che prevede la tutela del risparmio – attacca Cestari -. Le scelte sui criteri fatte da Renzi e compagni sono discriminatorie e aprono il fronte a più che legittimi ricorsi. E’ sempre più evidente che il governo ha sacrificato i risparmiatori per salvare le banche, dimostrando in maniera palese da che parte sta”.

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