Economia e Lavoro
29 Aprile 2016
Il sindacato: "Non ci siamo, si apra il confronto"

Carife. La Cgil attacca sulle paventate “razionalizzazioni”

di Redazione | 2 min

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carifenew 2015 3Non è passata inosservata agli occhi della Fisac-Cgil e ai lavoratori delle quattro banche ‘salvate’ la proposta degli analisti indipendenti chiamati da Bankitalia per controllare lo stato dei nuovi istituti di credito: razionalizzare per essere competitivi sul mercato.

Bdo, Kpmg e Deloitte, in una relazione poi recepita nel primo rendiconto del Fondo nazionale di risoluzione gestito da Bankitalia, propongono infatti di recuperare 422 milioni di euro (46 per Carife) per rilanciare le banche. Una cifra comprensiva di razionalizzazioni dal punto di vista dei dipendenti e delle filiali.

“Un buon affare per chi compra”, afferma la Fisac che non può fare a meno di notare che “la relazione di ieri del Governatore all’Assemblea ordinaria dei partecipanti al capitale della Banca d’Italia si conclude a pagina sette. In pratica ciò che conta ancora secretato, in barba alla trasparenza del mercato, ai risparmiatori , alla clientela, ai territori coinvolti e ai lavoratori ( circa 6.000 diretti e 1000 occupati nell’indotto )”. Quella notizia è infatti pubblica solo grazie ad anticipazioni della stampa ma, in effetti, il resoconto pubblicato da Bankitalia sul proprio sito internet non ne fa alcun cenno.

“Ma non si era fatta una pulizia radicale dei crediti, abbondantemente svalutati  – chiede il sindacato entrando nel merito della questione -. E le facilitazioni fiscali anche di recente riconosciute, le norme interpretative ad hoc? La ricetta al dunque è sempre la stessa. Razionalizzazione delle filiali e del personale, nel silenzio delle istituzioni locali. Sarà sempre colpa della Commissione Ue ma non ci vediamo chiaro. Il Governo e la proprietà dicano cosa hanno in programma. Abbiamo chiesto l’inserimento nei patti di cessione di garanzie per i territori e per l’occupazione, abbiamo chiesto criteri selettivi nell’individuazione degli acquirenti. Abbiamo chiesto lavoro e occupazione per i territori interessati. Apprendiamo che la ricetta è ancora tagli all’occupazione, al salario, alle condizioni di lavoro. Non ci siamo – prosegue la Fisac -. I dipendenti stanno sostenendo con convinzione il rilancio delle 4 banche e hanno accettato sacrifici occupazionali ed economici. Se le 4 Nuove Banche devono essere ristrutturate si convochino le rappresentanze sindacali dei lavoratori e si apra il confronto, si presentino progetti e condizioni per i potenziali acquirenti, si entri nel merito. Progetti di rilancio, non soltanto tagli al personale. I lavoratori non sono né idioti né ignoranti – conclude il sindacato -. Hanno diritto a conoscere e a negoziare il proprio futuro e sapranno valutare comportamenti e responsabilità”.

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