Lettere al Direttore
25 Aprile 2016

La sinistra contro Pansa contraddice il senso della Liberazione

di Redazione | 2 min
Egregio Direttore,
Leggo della triste petizione promossa da Irina Aguiari per rimuovere i libri di Giampaolo Pansa dai banchetti del 25 Aprile, davanti alla biblioteca comunale “Bassani” di Ferrara.
Invocare la rimozione di libri richiama tempi bui, nega e contraddice quindi il significato vero del 25 Aprile, ossia la lotta per la Libertà, anche di
opinione. Non se ne può più di questo retaggio nostalgico della sinistra, che si è impossessata di una festa di tutti, di una data storica.
Ricordo che la Resistenza non l’hanno fatta solo i comunisti, ma tra gli eroi che diedero la vita per liberare il Paese dal nazifascismo ci furono anche liberali, cattolici, liberi pensatori, persone di diversa estrazione e di credi differenti. E’ ora che certa sinistra la finisca di strumentalizzare il 25 Aprile per far propaganda a se stessa. Mio nonno, Gianpietro Fabbri, fu partigiano, non comunista, ma democristiano. Il suo ricordo è il mio orgoglio.
Nei circoli Anpi ci si ostina a parlare esclusivamente di ‘compagni’, promuovendo di fatto un falso storico (o, quantomeno, solo mezze verità). E’ ora inoltre che si inizi a parlare di ciò che è accaduto dopo la guerra, e che anche l’Anpi dica la sua a riguardo, per evitare di giustificare ogni tipo di assassinio in nome di un conflitto già finito. Ricordo a questo riguardo episodi come l’eccidio di Argelato: l’esecuzione sommaria, compiuta dai partigiani delle Brigate Garibaldi, di decine di persone, tra cui i sette fratelli Govoni. Esecuzioni precedute da torture e sevizie, a guerra finita. Ricordo anche l’uccisione dei preti e dei seminaristi, vittime della furia ideologica comunista, come il nostro Rolando Maria Rivi, beato della Chiesa cattolica, barbaramente trucidato a 14 anni solo perché indossava l’abito talare.
Se Pansa ha tolto dal cono d’ombra argomenti scomodi alla retorica comunista è perché ha a cuore la verità storica. E questo dà valore al 25 Aprile, che è festa di tutti. Non lasceremo che – anche quest’anno – la sinistra si impossessi della festa di Liberazione per la sua bassa propaganda politica. La petizione di Irina Aguiari è la negazione stessa del 25 Aprile.
Cordiali saluti
Alan Fabbri (Capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna)
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